Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La grande eredità che ci lascia Polina Zlotnik
L’ultima creazione di Polina Zlotnik è Racconti sul divano, un piccolo libricino di fotografie e filastrocche, leggero, ironico. I temi che hanno accompagnato Polina tutta la vita ci sono tutti. L’affermazione di sé, il coraggio di essere sé stessi, il trionfo della vita, in tutti i suoi aspetti. L’impegno di tutta la sua vita è stata una rivoluzione nell’intimità. L’hanno contraddistinta il coraggio, la creatività e l’amore; è stata caparbia, da sempre e per sempre, dolce, elegante e sincera.
Sabato pomeriggio si è tenuta a Titignano, nell’aia della sua abitazione, una cerimonia di saluto a Polina, i familiari, gli amici e tutte le persone che l’avevano conosciuta e stimata si sono raccolti in un abbraccio commosso. Circondati dal verde e sotto un tiepido sole primaverile l’hanno ricordata i familiari, gli amici, le colleghe ostetriche e tante coppie che lei ha accompagnato durante la gravidanza, alla nascita e a diventare genitori.
Ostetrica dal1986, scrittrice e fotografa, moglie, madre, nonna, amica, cuoca.
È stata socia fondatrice dell’Associazione “Le Dieci Lune, per la nascita naturale e l’allattamento materno”. Dai primi anni 80 è stata sempre accanto alle donne e alle coppie, ha portato avanti un ideale, ha perseguito con costanza e determinazione la sua militanza per la rinascita delle donne nella maternità.
Ogni volta che Polina incontrava una donna, ogni volta che accompagnava una donna, una coppia alla nascita, era come se fosse la prima volta: l'apertura, l'ascolto, la conoscenza erano dettate dall'unicità. Ognuna di noi si è sentita speciale, unica, e riconosciuta nella sua individualità.
Si immergeva nel contesto di ogni donna, con curiosità, rispetto e cura. Entrava con molta attenzione nel mondo di ognuna e con delicatezza ne passava al vaglio i vari aspetti. Le forze, le debolezze, le paure, le qualità. Aiutava con delicatezza la donna a essere consapevole e protagonista della propria esperienza, a scoprire il proprio luogo e il proprio modo di dare alla luce.
Questo era per lei il ruolo dell’ostetrica, quello di facilitare la donna nel trovare il proprio protagonismo nella gravidanza e nel parto, e insieme quello di aiutare il padre a trovare il proprio ruolo accanto alla madre e al bambino o alla bambina.
Polina ha creduto nella fisiologia della nascita e ha incoraggiato i genitori a non subire passivamente la medicalizzazione inutile e gli interventi routinari degli operatori.
Da quando Polina ha chiuso gli occhi per sempre, abbiamo raccolto tanti messaggi dalle donne che l’hanno avuta accanto.
Scrive una donna: “Lei sapeva fermamente che in noi c'era un potere: il potere di farci attraversare dalla vita, dando la vita, un potere che molte di noi prima non sapevano di avere, un po' perché spesso eravamo giovani e inesperte, un po' perché il mondo aveva fatto di tutto per toglierci quella consapevolezza. La sua è stata un'azione poetica, estetica e politica.”
Piccole grandi azioni per costruire un mondo migliore.
Ha permesso la rinascita di tante donne, ha aiutato tante donne e tante coppie a diventare genitori attivi e consapevoli.
Un altro grande merito di Polina è stato di essere capace di creare comunità, Polina è stata capace di creare gruppi, di donne e di genitori. Nei gruppi del pre e dopo parto sono nate tante grandi amicizie e grandi progetti guidati da lei.
In gruppo abbiamo fondato un giornalino di testimonianze legate alla nascita: Piccole impronte, scritto un libro sull’allattamento prolungato, Latte di mamma, organizzato tante feste sull'aia e l'abbiamo seguita in tante delle sue innumerevoli idee e creazioni. Vorrei ricordare anche lo splendido spettacolo di Elena Colombo, "Io parto", ispirato alla sua esperienza di gravidanza e parto seguita da Polina.
Un altro elemento rivoluzionario del suo pensiero e del suo modo vivere il ruolo dell’ostetrica è lo sguardo sul bambino (e bambina), la grande importanza data all’esogestazione.
Lo sguardo all’unicità del neonato, che è persona, con le sue caratteristiche da conoscere. “La madre è fondamentale, è il riferimento insostituibile nella relazione, almeno per il primo anno di vita”, scrive Polina nelle conclusioni del libro Scatti di vita, “ma sarebbe importante aiutare il padre a trovare il proprio ruolo, accanto alla madre e al bambino o bambina”.
Per ultimo l’attenzione all’allattamento. Scrive ancora Polina: “dare il seno non risponde solo al bisogno del bambino di nutrimento e di cure, ma diventa il fulcro di una relazione complessa, ricca di avvenimenti e cambiamenti”.
Polina lascia una grande eredità alle donne e alle ostetriche che continuano giorno dopo giorno, notte dopo notte, ad assistere la nascita sostenendo e rispettando la natura e l’unicità della donna e del bambino e la bambina che viene alla luce. Le siamo grate.
Marta Galluzzo
Alla Cerimonia per Polina è stata suggerita una raccolta di fondi per sostenere le iniziative di Ibu Robin Lim, l’ostetrica indonesiana a piedi scalzi. Nel 1994 ha fondato l'associazione no profit Yayasan Bumi Sehat (Bumi sta per terra madre e Sehat significa sano, felice), di cui è direttrice esecutiva. L'associazione non riceve contributi pubblici, ma vive grazie a donazioni da tutto il mondo.
Bumi Sehat è un consultorio per le madri e le famiglie, in cui operano insegnanti, ostetriche, infermiere, medici e volontari internazionali che lottano contro la povertà e la malnutrizione per garantire una gravidanza sana, un parto sereno, un'assistenza affettuosa e competente, un'accoglienza felice del nuovo nato. Difendere i diritti riproduttivi delle donne vuol dire individuare cure sanitarie, progetti educativi e programmi di prevenzione sostenibili e culturalmente appropriati, offrendo un fondamentale luogo di salute per tutte le persone povere della regione che lì possono trovare la massima cura amorevole al momento della nascita.
Di seguito il link per le donazioni:
https://bumisehat.org/giving/donate/general-donation/