Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Questa volta i puntini non sono di sospensione ma i peggiori aggettivi che una persona civile affibbierebbe a un, due, non si sa, mentecatto che ha rubato la targa che ricordava “quelli del Serchio”, targa apposta sul muro di un casolare dove erano stati dislocati i militari della decima MAS, marinai che usavano siluri da posizionare sotto le navi nemiche durante l’ultima guerra, i noti “maiali”.
Chi sono ora i “maiali” che hanno rubato la targa?
Nostalgici che si glorieranno di un ricordo così particolare?
O l’altro tipo di nostalgici che odiano quell’amor di Patria?
Difficile attribuire la colpa, resta il fatto che una parte di noi si senta offesa e defraudata di un toccante ricordo, non di guerra sia ben chiaro, ma di coraggio!