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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
REDAZIONE - de Il Foglio
Tarquinio: "La Nato va sciolta". L'imbarazzo del Pd

28/5/2024 - 23:30


Tarquinio: "La Nato va sciolta". L'imbarazzo del Pd
 
L'ex direttore di Avvenire, candidato nelle liste dem alle europee, in tv si scatena contro l'alleanza atlantica

La polemica, come spesso accade durante le campagne elettorali, inizia in tv. È metà pomeriggio e Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e candidato del Pd alle europee dentro lo studio di Tagadà dice: "Le alleanze, se servono, devono essere difensive, se invece perpetuano la guerra, allora è meglio scioglierle. Sciogliere quelle con Israele perché fermi la guerra e sciogliere la Nato in Europa, finalmente, e fare un'alleanza tra pari con gli Stati Uniti, sciogliendo il vecchio per costruire il nuovo". Le parole precipitano ovviamente velocissime scatenando la polemica anche dentro il Pd.
 
Dopo un primo momento di gelo è direttamente il responsabile Esteri della segreteria Schlein, Peppe Provenzano, a intervenire: "Tarquinio è un candidato indipendente, le posizioni sulla politica estera e di sicurezza del Pd le esprime il Pd. E sono chiare e note". Dopo di lui a intervenire è Alesandro Alfieri, capogruppo in commissione Esteri al Senato del partito e membro, corrente riformista, della segreteria: "La posizione del Pd l'ha espressa bene il responsabile Esteri, Peppe Provenzano. La complicata situazione internazionale richiede a tutti noi il massimo della responsabilità. Soprattutto ai candidati che sono nelle nostre liste. È bene dunque su questi temi sensibili avere maggiore prudenza ed equilibrio".

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29/5/2024 - 0:02

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Perlomeno ai mie tempi c'era l'appellativo "di sinistra" per gli indipendenti in lista con il PCI
Ultimamente si è esagerato con Mimmo Lucano che ha fatto il salto della quaglia ed è candidato nel 2024 con i sinistri-sinistri e vedo che il quarto in lista del PD circoscrizione Italia centrale Tarquinio che stava benissimo in lista con la 5*, con i sinistri-sinistri se non con San-Toro ma si è voluto candidarlo per prendere i contrari alla linea PD sulla difesa del popolo ucraino.
Ergo: va bene il detto: poggio e buca fa pari e quindi dentro Lui fuori io? e "chisenefrega direbbe Lameloni"
Lui ha un nome; he si, ma ogni testa un voto ed il mio è 1 come il suo; ed i nomi e cognomi che leggo li sotto non sono passanti per caso!
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dal Web

Il fenomeno degli Indipendenti di sinistra, una vicenda finora mai studiata, ma che si intreccia con gli avvenimenti più importanti della storia dell’Italia repubblicana, ha una sua assoluta originalità in Europa e forse nel mondo: non ci sono altri esempi, infatti, di un partito politico, nella fattispecie il Pci, che abbia messo a disposizione tra il 10 e il 15 per cento dei propri seggi per l’elezione di candidati indipendenti, permettendo la costituzione di un gruppo autonomo, scisso da vincoli di appartenenza ideologica e con pieno diritto di dissenso. Dal Sessantotto a Tangentopoli la Sinistra indipendente rappresenta una pluralità di matrici culturali – socialista (come Lelio Basso, Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino), cattolica (come Mario Gozzini, Adriano Ossicini, Claudio Napoleoni), azionista (come Ferruccio Parri, Carlo Levi, Franco Antonicelli, Altiero Spinelli) – tentando di sintetizzarle in una terza forza alternativa, una sorta di riformismo «militante», che, da sinistra, rivendicava come valori irrinunciabili la libertà, la democrazia, il pluralismo, la laicità, rifiutando sia l’ideologismo e il centralismo democratico del movimento operaio, sia la stretta dipendenza dalla gerarchia ecclesiastica e l’interclassismo democristiano. La storia della Sinistra indipendente funziona bene da cartina di tornasole della società e della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta, ed è stata ricostruita utilizzando i documenti reperiti in importanti archivi storici italiani, le testimonianze scritte dei suoi