Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Un cigno recita:
Bene, ora mio calabrone
fai una passeggiata
raggiungere la nave in mare,
scendere di nascosto,
entrare nel vuoto più lontano.
Stai bene, Gvidon,
vola, solo senza ospiti
per molto tempo!
(Il calabrone vola via.)
Gvidon è un personaggio di un brano tratto dal terzo atto dell'opera: La fiaba dello zar Saltan (composta fra il 1899 ed il 1900) di Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov, quando il protagonista Gvidon viene trasformato in un insetto.
Noi conosciamo questo virtuosismo come: Il volo del calabrone, un pezzo che spinge i musicisti ad una gara di velocità nell’esecuzione con diversi strumenti.
Nella vita reale però il calabrone è lento, pacifico, ronzante ma innocuo, ghiotto di polline tanto da farne indigestione.
Vai amico Gvidon o chi tu sia, non andare in mare, non ci sono fiori là, resta nel mio giardino e…caca quanto vuoi, accanto all’acanto che ti fa da cantero!