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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Rughe e cicatrici

20/6/2024 - 9:28


Le rughe e le cicatrici del nostro corpo sono trame di un'esistenza intensa, segni visibili delle nostre emozioni. Ogni cicatrice narra un passato, una trasformazione del pensiero e del corpo.

Accogliendo questi tratti sulla pelle, onoriamo e ringraziamo per le lezioni che ci hanno donato. Vedere oggi una ruga o una cicatrice in più aggiunge un frammento di memoria, un ricordo ormai trascorso.

In questo ritrovo una saggezza misteriosa che mi sussurra storie di ferite e sofferenze, di guarigioni e rinascite, raccontandomi dove sono stata e quanto ho vissuto.
 
Fabiana



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25/6/2024 - 15:38

AUTORE:
AUTRICE Simonetta

Sono nata con una grave scoliosi, e fin da bambina sono stata derisa per questo mio difetto fisico. Ho sofferto immensamente, perché i bambini possono essere crudeli, ma è stata l'adolescenza a spezzarmi il cuore. Ero sempre emarginata dai coetanei maschi, non ero bella né particolarmente intelligente, ero solo una ragazza gobba. Oggi, oltre a questo problema fisico, ne ho accumulati molti altri. Anche se non sono più permalosa, la tristezza e la malinconia sono diventate parte integrante del mio carattere. Non mi sono mai sposata, non ho avuto figli, ma almeno ho viaggiato per il mondo grazie a un lavoro ben remunerato che ho trovato dopo grandi sforzi.

Ma sono davvero contenta della mia vita? Non del tutto. Anche se ho tanti amici, la loro compagnia riesce solo a placare temporaneamente il vuoto che sento dentro. Ho un buon lavoro che mi permette di fare ciò che mi piace, ma non è abbastanza per riempire la solitudine che mi accompagna. Alla fine, mi consolo solo pensando che ci sono persone che stanno peggio di me, ma questa è una magra consolazione. Simonetta

22/6/2024 - 17:05

AUTORE:
AUTRICE Clara

Grazie Fabiana per aver con delicatezza posto il tema del come stare in amicizia con le nostre imperfezioni. Essere perfette spinte dalla martellante propaganda dei prodotti e trattamenti "Di Bellezza" generalmente costosissimi da comprare, dall'essere brave bambine/ragazze/donne, da non invecchiare e a nascondere i segni dei traumi del corpo, della mente e dell'anima: traumi piccoli e traumi grandi. Addirittura gruppi di pensiero e religiosi veicolano da sempre, e ora imperversano sui social, l'idea che se ci ammaliamo è nostra la responsabilità; forse la colpa. E così noi cerchiamo di nascondere, di non far vedere i segni di quelle nostre disarmonie per non essere giudicate e forse un po' rimproverate. Ma per mia esperienza credo che si possa, tra donne, trasformare la vergogna che tanto ci fa soffrire nel tentativo di coprire e certe volte camuffare i segni, trasformarla in pudore e di desiderare di condividere le nostre intimità e fragilità fisiche e mentali solo con chi scegliamo in fiducia e in amicizia. La cicatrice come segno di qualcosa che non è andato bene di cui vergognarsi; è terribile. Come organizzarci? Lo scrivere, il raccontare (che non è lamentela ma testimonianza), il capire come altre sono riuscite a trasformare la vergogna in pudore; magari scambiarci libri dove questa metamorfosi mai enfatizzata, sempre molto conquistata passo passo è stata compiuta e descritta.
Vergogna, non ti vogliamo più con noi perché ci fai male e non ci servi a nulla..