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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Pontasserchio, 30 giugno
ITALIA DONATI
ALLA RICERCA DELLA QUIETE

26/6/2024 - 11:45



La storia di Italia Donati  in scena a Pontasserchio il 30 giugno.
ITALIA DONATI – ALLA RICERCA DELLA QUIETE
Domenica 30 giugno h 19,30 ( a seguire, cena sociale)
Circolo Arci Casa del POPOLO di Pontasserchio
Info e prenotazioni: Angela (tel. 3923130853)
 
Dopo le repliche in giro per la Toscana ( a Prato, Calci, Marlia, Marti, ecc) lo spettacolo  dell’Associazione Culturale Il gabbiano che racconta la storia della ‘maestrina dal grembiule rosso’ arriva anche a Pontasserchio, al Circolo Arci Casa del popolo di Pontasserchio, che ha già ospitato altri spettacoli dell’Associazione (lo scorso Aprile, ‘Divisa’ di Piero Ianniello), il prossimo 30 giugno.


La storia della maestra Italia Donati non è conosciuta a molti: il 31 maggio 1886, a Porciano, la giovane maestra si tolse la vita gettandosi nella gora di un mulino.

La triste storia di Italia divenne, nei mesi successivi, un caso nazionale, in grado di suscitare pietà e orrore nell’opinione pubblica, ma anche di dare vita alle prime rivendicazioni sulle condizioni delle donne nel mondo del lavoro.

Italia era una giovane di umili origine, nata a Cintolese, in Toscana.

La sua intelligenza viva e curiosa fu immediatamente notata dai suoi maestri, che convinsero la famiglia a farle proseguire gli studi, nonostante le difficoltà economiche.

Ottenne così la patente di maestra e, nel 1883, il primo incarico, nel comune di Porciano.

Ma la nuova opportunità si trasformò presto in un incubo.

La professione di maestra costituiva nell’Italia di fine Ottocento uno dei pochi percorsi lavorativi accessibili alle donne ma la carriera degli insegnanti dipendeva infatti dalle scelte dei consiglieri comunali e soprattutto dei sindaci.

A loro spettava il compito di rilasciare l’attestato di moralità, condizione necessaria perché una donna potesse insegnare; da loro dipendeva l’assunzione e la successiva riconferma dell’incarico.

Le giovani maestre erano spesso donne nubili, provenienti da famiglie modeste.

Il lavoro le costringeva a spostarsi dal paese di origine, e si trovavano così sole, senza nessun appoggio, alla mercé degli amministratori locali, dai cui capricci dipendeva la loro possibilità di guadagnarsi da vivere.

Il rischio di essere vittime di ricatti o molestie era altissimo.

La giovane Italia giunse a Porciano all’età di vent’anni.

Com’era consuetudine, si sottopose immediatamente al giudizio del sindaco del paese, Raffaello Torrigiani.

Il primo cittadino era noto nel circondario come un dongiovanni, come lo si definiva allora; un molestatore, come lo chiameremmo noi…


In questo contesto si dipana la storia di Italia in questo lavoro teatrale, che vede in scena due attori, un uomo e donna, che di volta in volta diventano lettori-narratori onniscenti e i vari personaggi del tempo: la massaia, il giovane avvocato, la perpetua, il cacciatore… e altri uomini e donne, ciascuno con la propria visione dei fatti, con il suo sentire e la sua urgenza di raccontare.

Tanti che ‘’raccontano le storie secondo come volevano’, tanti che si susseguono, incalzando, raccontando le ‘loro verità’.  E Italia… e la sua verità?


Lo spettacolo nasce da un’idea di Massimo Cannet, suoi sono i testi   originali. In scena, Daniela Bertini e Massimo Canneti, con la Voce fuori campo di Arianna Priami. Alla  Fonica/Luci Alessandro Braccini .

Il lavoro ha la regia di di Mike Ricci.
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CHI SIAMO ?

Mike Ricci, regista teatrale e cinematografico per passione, ha frequentato la scuola di cinema Anna Magnani di Prato , iniziando con il corso di sceneggiatura, tenuto da Nicola Zavagli, fino ad arrivare al corso di regia.

Prosegue la formazione, affiancando ai corsi tecnici, come direzione della fotografia e montaggio video, corsi di interpretazione teatrale, tra i quali il corso di cabaret e monologo comico con Andrea Bruni nel 2013 o il seminario di “Il corpo dell’attore”, con Gianluigi Tosto, nel 2015.

Ha frequentato il workshop di direzione degli attori, tenuto da Barbara Enrichi nel 2017. Ha al suo attivo la scrittura di molte sceneggiature, monologhi e copioni teatrali.

Alterna dal 2005 la regia teatrale, dirigendo vari gruppi, portando rappresentazioni in particolare nella piana Firenze-Prato-Pistoia con vari gruppi, a quella cinematografica, affrontando sia temi di impegno sociale che momenti di divertimento e spensieratezza.
 
Massimo Tommaso Canneti, attore amatoriale, frequenta dal 2011 corsi di lettura recitata e dizione in ambito teatrale.

Collabora con diverse compagnie allo scopo di approfondire e sperimentare il teatro nelle diverse sfumature, dall'improvvisazione alla commedia, passando per il teatro di impegno sociale.

Ricercatore di testi legati alla tradizione storica del territorio.

Autore di testi sottoforma di monologo.

E’ l’autore dei testi dello spettacolo su Italia Donati.
 
Daniela Bertini, direttrice artistica dell'Associazione Culturale Il gabbiano, insegnante, attrice e lettrice per passione, si è diplomata alla scuola di teatro e Recitazione di Enzina Conte a Livorno nel 1992, per proseguire poi, in parallelo con gli studi universitari (laureandosi in Storia del Teatro e dello Spettacolo a Pisa), con corsi di formazione nelle varie realtà teatrali toscane e non solo.

Attualmente è formatrice teatrale e docente di corsi di lettura per il Circoli LaAV (letture ad alta voce) al teatro Rossini di Pontasserchio e a Pescia, conduce il corso di teatro presso l'Università degli Adulti di Pisa, è insegnante di teatro ragazzi a San Giuliano Terme e al tempo stesso continua a studiare e a portare in giro per l'Italia i suoi spettacoli, che spesso raccontano di donne e delle loro storie e passioni, come ''Alfonsina .

La donna che arrivava sempre ultima'' (testo di Stefano Benedetti, regia di Federico Meini, produzione AtTieSse/Gabbiano),  ‘Divisa’ monologo teatrale di Piero Ianniello per la regia di Daniele Matronola e  ‘Artemisia Gentileschi’ (testo di Annick Emdin e Stefano Benedetti, con un nuovo debutto per la regia di Alessandro Pelligra  il prossimo 27 giugno a Cascina).

Arianna Priami è attrice amatoriale del Gruppo Teatrale Il Gabbiano, ha frequentato corsi di teatro, corsi di dance ottocentesche, collabora anche con altri gruppi teatrali pisani (Crocchio Goliardi Spensierati)

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