Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
"Semplici giochi verbali mai passati di moda".
Gli indovinelli e gli scioglilingua appartengono al vasto mondo delle filastrocche per bambini, ma presentano caratteristiche tipiche e strutture talvolta profondamente diverse da altri componimenti in rima per l’infanzia.
L’indovinello è un gioco popolare assai antico e per definizione è:
“una frase, spesso in versi, di tono per lo più scherzoso, che propone con parole oscure e ambigue un enigma da risolvere”.
Era uno dei passatempi preferiti dai contadini che, alla sera, si riunivano nelle stalle o intrattenersi intorno al fuoco e dedicare l’ultima parte della giornata al racconto delle favole e al divertimento; in queste occasioni gli indovinelli facevano la loro comparsa e rappresentavano un momento di svago e di esercizio mentale all’agilità e alla flessibilità dell’immaginazione. Gli indovinelli nascono generalmente intorno a oggetti o personaggi che popolano il nostro mondo e le nostre giornate e che, pertanto, risultano familiari. Questa è la condizione che permette, soprattutto ai bambini, di indovinare ciò che è nascosto dietro le parole. L’indovinello però ha una dimensione magica in grado di farci scoprire il mondo da un altro punto di vista. Infatti nell’indovinello vengono ricamate intorno a oggetti consueti delle parole inconsuete, accostando termini ed espressioni insoliti, diversi da quelli quotidiani. In questo gioco libero di parole vengono messi in luce aspetti di un oggetto che l’abitudine non ci fa più vedere e che, ricuperati, sembrano svelarci un nuovo mondo e farci ritornare tutti un po’ bambini.
Ecco, per esempio, come un indovinello è capace di presentarci con freschezza e fantasia i denti:
Stanno in compagnia
nella rossa scuderia
trenta cavallini bianchi e piccolini
sempre sull’attenti.
Chi sono? Sono i…
La magia dell’indovinello consiste nel descrivere un oggetto nascondendolo e rendendolo il più misterioso possibile. Per il bambino indovinare che cosa si nasconde dietro alle parole è una sfida emozionante che intraprende come se si trattasse di un’avventura. Rodari così spiegava l’interesse suscitato dagli indovinelli nel bambino: “Per un bambino il mondo è pieno di oggetti misteriosi, di avvenimenti incomprensibili, di figure indecifrabili. La loro stessa presenza nel mondo è un mistero da chiarire, un indovinello da risolvere, girandogli attorno con domande dirette o indirette. La conoscenza avviene, spesso, in forma di sorpresa”
Nella famiglia degli indovinelli esistono anche i cosiddetti “falsi indovinelli” che contengono già al loro interno la soluzione. Un esempio tratto dalla tradizione popolare è:
Giovedì andai a caccia
e sparai a una beccaccia.
Venerdì ME LA mangiai,
peccai o non peccai?
In questi casi si tratta di stare all’erta per non cadere nel tranello che viene teso dalle parole. A volte ci vengono presentate delle false alternative, come in questo indovinello citato da Rodari:
Un ortolano di poco cervello
seminò nel suo orto la parola ravanello.
Una risposta da voi si vuole:
crebbero poi ravanelli o parole?
Bisogna riflettere un attimo sulla soluzione perché qui la risposta non è contenuta nel testo dell’indovinello, ma dopo un attimo si giunge alla soluzione che… dall’orto non crebbe niente.
E ora un piccolissimo indovinello, o meglio: una domanda maliziosa!
Qual è il nipote maschio nella foto di presentazione?