none_o


Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
Leggo la notizia" tentato furto a Migliarino" ma poteva .....
La carriera politica personale dell’Onorevole Mazzeo .....
Bonaccini ha dato le dimissioni da presidente della .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
none_a
Incontrati per caso
di Valdo Mori
none_a
APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
none_a
Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Winston P.@partiggiano
"Più armi si inviano più la guerra va avanti". Ha detto Salvini

11/7/2024 - 9:26


"Più armi si inviano, più la guerra va avanti". Ha ridetto ieri Matteo Salvini. È uno slogan arcinoto, comune a tutti coloro vorrebbero che la guerra finisse a tutto vantaggio della Russia. Tutte le richieste in questo senso sono sempre e solo indirizzate ai paesi occidentali perché la smettano di supportare l’Ucraina e agli ucraini perché la smettano di fare le bizze e si arrendano. Mai a chi la guerra l’ha iniziata e continua a combatterla con metodi terroristici: la Russia. 

Sono, con tutta evidenza, prese di posizione che ignorano deliberatamente le decisioni prese in sede UE e Nato (di cui l’Italia è un membro fondatore) e che mirano ad indebolire il fronte della fermezza occidentale nei confronti della Russia. Salvini è infatti il vicepremier italiano non un Travaglio o un Orsini qualsiasi.

L'invasione russa dell'Ucraina è cominciata nel 2014 con l'invio di truppe in incognito in Donbass e l'annessione della Crimea ed il successo di Putin in quel frangente fu reso possibile anche dalla sostanziale passività dell'Occidente. Nel 2022 Putin si aspettava di ottenere lo stesso trattamento: l'Ucraina e tutte le ex repubbliche dell'Urss erano un affare interno della Russia motivo per cui battezzò l'invasione di uno stato sovrano come un'operazione militare e speciale e non come una guerra. La visione di Putin è semplice: ripristinare lo schema delle sfere d'influenza della guerra fredda. 

Quando l'Urss invadeva l'Ungheria e la Cecoslovacchia era sostanzialmente "nel diritto" di farlo e nessuno muoveva un dito. La visione di Putin su questo converge con le posizioni di quella sinistra nostalgica del mondo bipolare della guerra fredda dove l’egemonia americana veniva fronteggiata dal blocco sovietico. Mai si sono rassegnati all’idea che l’Occidente democratico e capitalistico potesse aver vinto. E dunque non amano la Russia di Putin, non amano Putin ma, come spesso accade, il nemico del mio nemico finisce per essere un mio amico.

Ben diverso è il caso dei sovranisti alla Salvini la cui antica ed esplicita ammirazione per Putin è stata solo momentaneamente messa in un cassetto causa decenza.

Il paradosso dei sovranisti che chiedono lo stop all’invio delle armi per fermare la guerra consiste nella circostanza che proprio i sovranisti europei sono tra i principali motivi che inducono Putin a continuare la guerra. Il dittatore russo, per avare mani libere, vorrebbe ritornare all’indifferenza occidentale del 2014. È rimasto sorpreso dalla mobilitazione nei confronti dell’Ucraina e sa bene che le armi agli ucraini rendono più difficile il raggiungimento dei suoi obiettivi. Lo sanno tutti. Lo sa Salvini, lo sa Orban lo sa la Le Pen. Putin sperava in un successo della Le Pen in Francia, spera in un successo della versione isolazionista di Trump, è deliziato dall’attivismo di Orban presidente di turno dell’UE. 

Il successo dei sovranisti in Occidente è una speranza che continua a coltivare ed è una delle opzioni che lo inducono a continuare la sua guerra. Gli è andata male alle europee, gli è andata male in Francia, gli è andata male anche con la Meloni, vedremo come gli andrà con Trump ma finché ascolterà il vicepremier italiano chiedere di smettere di aiutare l’Ucraina, Orban e la Le Pen lo stesso, continuerà a coltivare la speranza che prima o poi l’Occidente si ritirerà in buon ordine dalla partita ucraina.

Il paradosso dei sovranisti e dei loro compagni di strada della sinistra nostalgica è che ogni volta che chiedono di fermare l’invio delle armi, allungano la guerra. La guerra di Putin.⁸

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri