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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
ROBERTO BENIGNI

11/7/2024 - 18:06

 
Questo scapigliato attore funambolo nei gesti e nelle parole non ho mai avuto il piacere di incontrarlo personalmente quindi, in teoria, non dovrebbe far parte di questa rubrica.
 
Ma avendo ogni regola una eccezione, mi permetterete questa volta di utilizzarla perché ho in serbo una vera rarità poetica dell’attore fiorentino.
 
I miei ricordi si limitano ad una serata a Migliarino nel ’75 dove lo vidi recitare il suo famoso monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia che per l’epoca era veramente “sboccato” .

Immobile sul palco con le mani in tasca ,per tutto il tempo della esibizione, con un paio di mutandine sulla  pedana del palco, ci regalò una mezzora di parolacce e offese mai sentite prima di allora.
 
Il testo scritto con la collaborazione di Bernardo Bertolucci per Roberto Benigni è stato pubblicato da ETS a Pisa nel 2017 a cura di Igor Vazzaz ed è disponibile in libreria e su internet. Riporto la presentazione che ritengo molto significativa:
 
“Nel 1975, Cioni Mario di Gaspare fu Giulia appare come un’operazione inconcepibile per la neoavanguardia della quale rappresenta un esito, seppure controverso, un attore solo in scena, immobile e un turpiloquio feroce, comico, genitale, blasfemo.
 
Eppure in quel “briccone divino” con le fattezze di ragazzo toscano, nella lingua sporca di quel cupo pinocchio contemporaneo, sono fuse istanze disparate e urgenti: il tramonto della cultura rurale, l’inquietudine di un Novecento innervato di politica e psicanalisi, la gorgonica irriducibilità della maschera. Nel delirio solipsistico di questi “fool” scespiriano risuonano elementi eterogenei, a evocare Rabelais, Dostoevskij e Kafka.
 
Ed è con l’alter ego di Cioni Mario che Roberto Benigni debutterà, non solo a teatro, ma anche al cinema e in televisione. Analizzarne questa prima incarnazione diviene, così, passaggio cruciale per comprenderne anche la successiva carriera, e questo volume vuol costituire un primo contributo in tal senso.
 
La prima pubblicazione risaliva al 1976 nel volume l’avventura del cabaret a cura di Roberto Mazzucco edito da Lerici dal quale è tratta la rara foto pubblicata.
 
Un altro ricordo riguarda una Festa dell’Unità a Livorno negli anni ottanta quando dopo lo spettacolo uno degli organizzatori lo rimborsò in contanti con decine di biglietti da mille raccolti all’ingresso con l’applicazione del bollino della festa sul petto del visitatore. Se ne andò con le tasche ricolme da queste banconote facendoci una strana impressione
 
Del resto che fosse un gran birbante sempre in movimento a fare scherzi e battute me lo aveva anche detto il mio amico Beppe che frequentò con lui le elementare a Vergaio in Piazza della Chiesa. Era comunque un bravo studente che al termine delle lezioni se ne tornava a casa anziché andare a giocare con i compagni di classe.
 
Ma torniamo al nostro argomento. Chi mi segue da tempo sa che  insieme ad Elena Moretti fondammo nel 2005 il gruppo teatrale Recitarmangiando che oltre al cabaret, agli spettacoli di burattini ed altri intrattenimenti di società proponeva, tra i primi in città, le famose Cene con l’assassino.
 
Ebbene Elena era figlia di attori professionisti, babbo Renato ha recitato nel teatro vernacolare fiorentino, poi in quello di prosa, nel cinema, radio e tv.
 
 C’è ancora chi lo ricorda nel primo cinepanettore del 1984 nelle vesti di Don Serafino nel film Vacanze in America con Christian De Sica e Jerry Calà. Sempre nel cinema ricordo brevi apparizioni nella serie di  Amici Miei .
 
Elena mi raccontava di curiosi episodi che succedevano nell’ambiente teatrale dell’epoca come quando una mattina trovò in cucina uno spaesato Giancarlo Giannini attore giovane agli inizi della carriera ospitato  del padre. Con Carla Fracci doveva addirittura partire per una lunga tournée annullata a causa della gelosia del fidanzato.
 
Ma la sorpresa più grande è stata quando ritrovati degli appunti in un cassetto c’era un foglio che riportava una lista della spesa.

Sempre curiosa lo aprì e nella pagina interna era riportata una lunga poesia che Roberto Benigni aveva donato al padre.

Era, ed è ancora, una usanza quella tra gli attori di scrivere sonetti o poesie e poi farne alcune copie per gli amici della compagnia.

Io stesso ricordo bene questa usanza praticata nella Brigata dei Dottori sia da Giancarlo Peluso che da Atos Davini.
 
Grazie Firenze : E’ un inno d’amore alla sua città
 
Noi l’abbiamo recitata varie volte nelle serate di cabaret che facevamo in giro per la Toscana, e non sappiamo con certezza se sia stata già pubblicata da qualche parte. A noi, al momento, non risulta.
 


 
GRAZIE FIRENZE
  
Ho incontrato una sposa con du’ sporte
 
Passeggiano vicino all’Argin Grosso
 
E la mi fa’: “l’ho visto al Palasporte
 
E manca poo mi son pisciata addosso “.
 
 
 
Queste che qui son frasi strepitose
 
Che mi stroncano di soddisfazione
 
Perché per me far ridere le spose
 
L’è meglio che essere papa o faraone.
 
 
 
Al Palasport ridevano sul serio
 
Ridevan anche i cinesi a San Donnino
 
Rideva il centro-destra  e Primicerio
 
Fra gli zingari senza tesserino.
 
 
 
Mi piace di Firenze ogni viuzza
 
Ogni zolla che tocco il cor m’infiamma
 
Ogni cosa che odoro, anche se puzza,
 
Per me profuma come la mi mamma.
 
 
 
Mi piace sia toscana la mi vita
 
E ci ho un sogno rinchiuso nel cassetto
 
Guardar Masaccio con la ribollita
 
E Piero co’ i fagioli all’ uccelletto.
 
 
 
Salire in vetta al Campanil  di Giotto
 
Con Cavalcanti, e quando è tutto pronto
 
Leggere Guido, mangiare un lampredotto
 
E urlare forte : “Firenze fammi i’ conto”
 
 
 
E la lingua toscana ? M’appassiona !
 
Amo ogni frase di questa città
 
Da “Amor che nulla amato amar perdona”
 
A “ Quella buhaiola di to mae !”
 
 
 
Grazie Firenze, proprio grazie tante
 
Mi fermo perché il cuore mi rimbomba
 
E anche perché se mi sentisse Dante
 
E si rivolterebbe nella tomba.
 
 
 
 
 

 
 

 

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