Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
"VASTE PROGRAMME".
Quando mai una strategia politica, specie se alle sue prime battute, ha dato a qualcuno la certezza matematica del suo esito? Dunque la cosa più inutile da fare è cercare di prevedere con precisione, come pretenderebbero alcuni, l’esito dell’iniziativa politica di Italia Viva avviata dopo la presa d’atto della sconfitta elettorale del terzo polo in ogni sua versione.
La cosa chiara è l’obbiettivo finale: battere il centro destra e mandare a casa il governo Meloni. Farlo al più presto perché le questioni che portano i tempi in arrivo sono assai difficili, in alcuni casi pericolose. Dunque c’è poco da andare per il sottile e immaginare tempi lunghi, bisogna essere pronti.
Dopo oltre un mese dall’intervista di Renzi al Corsera si è sviluppato un dibattito che ha chiarito molte cose. In particolare le cose dette da Renzi alla Festa dell’Unità di Pesaro sono state dirimenti rispetto alle interpretazioni grossolane di certi media o distorte di certa politica.
Italia Viva non solo continua ad esistere, ma rilancia la sua iniziativa politica con le ragioni e su tutti i temi che l’hanno caratterizzata dalla sua nascita. Non c’è un punto dei suoi obbiettivi e delle sue battaglie che sia stato cancellato. Compresa la critica dura a populismi e massimalismi. E’ partita aperta.
La novità sta nel fatto che Italia Viva proverà a far avanzare quelle ragioni e quei temi all’interno di un nuovo schieramento di centro sinistra, dando la possibilità all’elettorato liberaldemocratico sia di essere rappresentato come tale, sia di non far mancare il proprio voto progressista nel confronto, che ci sarà, tra i due schieramenti che si contenderanno il governo del Paese.
Dunque non solo Italia Viva non scompare, come molti vorrebbero, ma può crescere come la più coerente e dinamica rappresentanza del centro riformista nel centro sinistra, sollevando molti elettori riformisti dalla preoccupazione della dispersione del voto necessario, in uno, anche per battere la destra.
Certo, questo è un programma assai ambizioso e l’esito non è scontato, ma già solo il suo enunciato ha provocato un sommovimento politico che aumenterà nelle prossime settimane e mesi. E al centro di questo dibattito c’è Italia Viva, un partito che ha perso le elezioni, che molti davano per finito e che invece non accetta di stare in un angolo a leccarsi le ferite e rimuginare sugli errori indicatigli dagli avversari.
Delle turbolenze dentro Italia Viva abbiamo già scritto. Anche troppo rispetto all’effettiva entità dei problemi politici posti e ai quali in questo mese si è risposto abbondantemente. Italia Viva è un partito serio, prenderà le sue decisioni , come previsto dal suo Statuto, nell’Assemblea Nazionale convocata per questo il 28 settembre prossimo. Spero che il 29 settembre le commenteremo seduti in quel caffè e con un sorriso.
Italia Viva non va col cappello in mano da nessuno, tantomeno in ginocchio, come ha scritto qualche malpensante. Non ha chiesto l’iscrizione a un club, inesistente, dove è previsto il vaglio dei soci, che non ci sono. Si propone di andare a vedere le carte della segretaria del principale partito di opposizione che ha posto due questioni: unire tutte le opposizioni per cacciare la destra dal governo; farlo su base programmatica per costruire una alternativa di governo senza porre veti ad alcuna forza politica.
Non è un cambio da poco rispetto alla politica precedente del PD e, nota a margine, nessuno ha chiesto a Schlein di convocare un congresso su questo. Nonostante che alcuni nel PD siano quantomeno perplessi.
Perché non c’è dubbio, lo si è ascoltato dalle parole di Renzi a Pesaro, che l’apertura del dialogo con Italia Viva rimette in discussione i rapporti politici all’interno dell’attuale incompiuto centro sinistra.
Le difficoltà strategiche del M5S, le manie fuori budget di AV&S, la necessità di Schlein di affermare la sua leadership saldando le istanze innovative dei suoi “giovani” con l’auspicabile risveglio (una sveglia!) dell’ala riformista e ridimensionando le velleità dei vecchi manovrieri della ditta.
Chi può essere certo che tutto rimarrà come ora?
Vaste programme, avrebbe detto monsieur le General? Di certo un programma sempre più riformista, utile e intrigante, che quello di puntare a un, ahimè, insufficiente % solitario, con mantenimento certo della destra al governo.