Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Eh si vi verrà l'indigestione...
Di campagne di demolizione del Senatore Renzi, sono pieni gli archivi, da ben oltre un decennio. Lo stesso peraltro pare nient’affatto demolito e pare altresì che continui a godere di ottima salute, non solo, ma a fornire a getto continuo materiale di discussione politica a tutto l’asfittico scenario italiano.
L’Uomo è vulcanico, spesso imprevedibile, quasi sempre spiazzante. Ma dovremmo ormai avere anche imparato a capire che difficilmente parla “a schiovere”, come dicono a Napoli.
Capita talvolta di non riuscire a cogliere tutti i passaggi dei suoi solitamente velocissimi ragionamenti.
In quei casi la prima reazione istintiva è quella di mandarlo a stendere con un “e che c***o, stavolta esagera, adesso basta!”.
Poi però passa qualche giorno, qualche settimana, e si scopre che aveva visto prima di altri quello che era in procinto di capitare e che tanto per cambiare si era posizionato correttamente.
Stavolta il mugugno è ancora più generale e coinvolge nemici, amici, ex-amici, un universo mondo: sarà perché veniamo, noi riformisti impenitenti, da una serie di batoste colossali, tipo l’esplosione del Terzo Polo e il mancato quorum alle Europee, cose che ci hanno lasciato non poco rintronati.
Forse anche lui ha patito il doppio colpo, fatto sta che ha reagito in modo prima perlomeno inconsueto (passo di lato, congresso, decidete voi tra Margherita e Terzo Polo, …) poi, con un improvviso coup de theatre, ha indicato con decisione una strada, che ha lasciato molti non poco interdetti.
La strada l’ha proposta solo, in verità, lasciando all’Assemblea del Partito, che si terrà il prossimo 28 settembre, la decisione finale, ma a nessuno sfugge che se tutto il suo peso sarà scaricato su quella proposta, lascerà poco agio ad eventuali alternative e molto spazio a mugugni e mal di pancia.
Ed ecco tutto un mondo in subbuglio: da cavallo di razza Renzi diventa ronzino, da leader diventa uno che mendica qualche posticino, da decisionista-in-chief uno che non c’ha più voglia e si nasconde, e via almanaccando, con tanta fantasia.
Divide, spacca come non mai, tutto per aver detto che allo stato delle cose non vede grandi alternative ad un rapporto stabile con le forze di centrosinistra. E che ci sarebbe di strano, per uno che viene dagli scout, dall’Ulivo, dalla Margherita …? Manco avesse chiamato il popolo all’insurrezione!
Forse qualcuno non aveva del tutto smesso di sperare che andasse davvero a destra, a rinsanguare Forza Italia ... peccato!
Il fatto è che pochi hanno la sua flessibilità ed elasticità mentale e quindi i più stentano a seguire i suoi ragionamenti, peraltro sempre molto lineari.
Come quando, nel marzo 2018, si presentò in televisione per dire che il PD aveva perso le elezioni e che doveva rimanere all’opposizione. Smascherò Conte, futuro promettente leader della sinistra (secondo qualche infallibile guru …), che infatti fece un governo di destra sovranista con Salvini.
O come quando, ad agosto del 2019, per impedire allo stesso Salvini in mutande di andare ad elezioni trionfali e garantirsi così cinque anni di governo, con Presidente della Repubblica annesso, portò il PD al governo con Conte, cosa che ancora adesso Zingaretti, allora d’accordo con Salvini sulle elezioni che lui avrebbe perso rovinosamente, non ha dato segno di avere capito (ha dichiarato infatti che Renzi “ci ha fatto perdere tanto tempo …”).
O come quando, a gennaio 2021, fece il diavolo a quattro per promuovere Draghi e deporre Conte, chiaramente incapace di gestire pandemia e PNRR.
O come quando, un anno dopo, una notte si mise di traverso all’elezione del capo dei Servizi al Quirinale, spianando di fatto la strada al Mattarella bis.
O come quando, ad agosto 2022, accolse Calenda che, dopo aver baciato Letta, lo aveva ripudiato, restando con in mano il più classico cerino acceso, e si inventò il Terzo Polo, … vi risparmio la storia più recente.
Ora, su tutto quanto sopra si può pensare tutto il bene o tutto il male del mondo: ci mancherebbe altro!
Ma nessuno può negare che le mosse del Senatore siano sempre state tutt’altro che “ad minchiam …”.
Chi si è sempre lamentato della politica asfittica e senza prospettive, della mancanza di creatività, della ripetitività e della stanchezza dei rituali, della mancanza di coraggio, del piattume, non può derubricare Renzi a fenomeno da baraccone politico.
Lo può contestare, discutere, combattere, ma bisogna salire al suo livello, bisogna parlare di politica, non d’altro, altrimenti fa la figura del bambino capriccioso che si attacca alle gambe del papà per farsi notare.
Quindi, …
“Facciamola finita, venite tutti avanti
Nuovi protagonisti, politici rampanti
Venite portaborse, ruffiani e mezze calze
Feroci conduttori di trasmissioni false …”
Qualcuno vorrà contestare nel merito la proposta invece di fare finta di scandalizzarsi e ripetere tutta la litania e la giaculatoria delle infinite stazioni della via crucis renziana?
Qualcuno ha proposte alternative? Le può motivare con argomenti consistenti? O basta dire solo il contrario?
Qualcuno può spiegare quale prospettiva può avere un eventuale nuovo Terzo Polo con Calenda, quale percorso politico potrebbe seguire, quali obbiettivi elettorali potrebbe raggiungere, quali ipotesi di governo potrebbe configurare?
Lo apriamo questo dibattito o continuiamo a maledire Renzi che ha il solo torto di parlare chiaro e dire da che parte vuole andare?
Vogliamo verificare se la nuova voglia di Terzo Polo non sia solo un modo per prepararsi a cambiare campo, visto che poi alla fine da qualche parte bisognerà pur andare?
O qualcuno spera che un Terzo Polo, ammaccato e litigioso, semmai con la leadership di Calenda (e senza Renzi) arrivi per miracolo al 30%?
Insomma, parliamo di politica o parliamo solo di Renzi?
Io butto lì un sassolino perché mi illudo che i riformisti vogliano sempre e solo parlare di politica: forse mi sbaglio, forse mi illudo, o non ho capito che Renzi è uno che crea problemi a chi preferisce il quieto vivere, e con questo caldo! …