Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
Continua la collaborazione di Serena Corti con la Redazione di Spazio Donna. Come potete leggere negli articoli precedenti Serena aveva cominciato a scrivere per il nostro giornale a gennaio del 2024 come giovane esordiente scrittrice dell’Istituto Comprensivo "Daniela Settesoldi" di Vecchiano, oggi iscritta al liceo scientifico Buonarroti.
L’estate sta ormai volgendo al termine. Il sole comincia a tramontare prima del solito, le giornate diventano più fresche e ci rendiamo conto che le vacanze sono quasi finite. È il momento in cui ci voltiamo indietro, ripensando a questa stagione, a tutte le esperienze vissute e a quelle che avremmo voluto fare ma non abbiamo potuto. Dopo mesi passati sui libri, finalmente abbiamo potuto dedicarci a ciò che più ci piace: stare con gli amici, fare nuove esperienze e vivere quel senso di libertà che solo l'estate sa regalare.
Tuttavia, mi rendo conto che l’estate per me, vissuta da ragazza, è diversa rispetto a quella dei ragazzi. Ci sono tante piccole e grandi differenze che rendono le nostre estati impari. I miei amici passano le giornate giocando a calcio, esplorando nuovi posti, organizzando campeggi o lunghe giornate in spiaggia, a volte anche decidendo all’ultimo minuto. Non devono chiedere il permesso ai genitori e le loro serate possono facilmente prolungarsi fino a tarda notte. Per me e per le mie amiche le cose sono diverse: adoriamo fare sport, andare al mare e passare il tempo insieme ma sappiamo di essere sempre sotto uno sguardo attento. Se vogliamo uscire, dobbiamo chiedere il permesso con largo anticipo e non possiamo stare fuori fino a tarda serata. I nostri genitori sono costantemente preoccupati e dobbiamo talvolta rassicurarli. Questo perché ancora ad oggi, sentiamo troppe notizie d’ingiustizie nei confronti del genere femminile: molestie, abusi, maltrattamenti, femminicidi.
Per fortuna il nostro è un piccolo paese ed è abbastanza sicuro ma sappiamo di non dover credere di essere indenni da tali situazioni spiacevoli.
È inutile dire che non è vero, per i ragazzi è diverso, avranno sicuramente altre difficoltà ma non quelle che affrontiamo noi solo perché siamo nate femmine.
Crescendo, mi sono resa conto che il mondo è complicato.
Vorrei poter vivere l’estate con spensieratezza, senza dovermi sempre preoccupare di ciò che potrebbe succedere ma alla fine ho capito che la vita è fatta di piccoli compromessi: divertirsi ma facendo attenzione a ciò che ci circonda.
Spero che in futuro potremmo godere l’estate con una libertà universale, senza paure ma fino ad allora prevarrà l’equilibrio tra prudenza e libertà.
Serena Corti
Foto presa in rete