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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
. . . . operò bene con il miglior tecnico di tutti .....
Con la nuova alluvione in Emilia è sparito anche il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso
Il danno

22/9/2024 - 12:15

IL DANNO.


Ad un certo punto non ci si ascolta più. Perché il cattivo lavorio è stato tale da averci trasformato, agli occhi del nostro interlocutore, nell’idea malvagia che pensa ci animi. E per lui quella nostra idea non è solo un’opinione politica, ma è diventata un’arma che colpisce di punta e di taglio la sua sensibilità, che attenta alla sua esistenza in un modo che, dice, non si sarebbe mai aspettato. Tradimento.

Avere innescato questo pessimo lavorio è il danno che ci è stato fatto e che ci colpisce insieme, chi è d’accordo e chi no.
Non è più politica, diventa materia da psicanalisi. Servirebbe un Recalcati
Il pregio principale di Renzi è quello che per alcuni è il peggior difetto: l’ingenuità e la scaltrezza di dire la verità.
Intendiamoci, nessuno al mondo dice sempre la verità e tutti i politici, né più né meno di chiunque altro, dicono anche bugie o mancate verità.
Il punto è che il senatore fiorentino più che bugie dice soprattutto verità scomode, ma così scomode che sembrano bugie, da farlo diventare odioso proprio agli stessi che dovrebbero essergli grati per avergli aperto gli occhi.
Recalcati scrisse che la principale colpa di Renzi era stata quella di avere messo la sinistra davanti al suo cadavere. Una frase forte quella del professore, che descriveva un’azione politica ancora più forte, quella di Renzi che aveva avuto il coraggio di scuotere il suo stesso popolo dimostrandogli l’inutilità di proseguire come fatto fino ad allora.
Perché nei sette anni precedenti la sua segreteria il vecchio establishment del PD aveva fatto a gara per togliere l’anima a quel partito. E Italia Viva nacque per far rivivere quell’anima, che si voleva risvegliare nel PD e far tornare nel centro sinistra.
Quella fu la collocazione politica di Italia Viva alla Leopolda 10.
Si voleva essere il centro del centro sinistra e aprire una competizione all’interno dell’area progressista sull’occupazione di uno spazio che non era né equidistante tra i due poli, né neutrale.
Renzi onorava la salma della sinistra, fu lui che aveva portato il PD nell’allora PSE, ma indicava ai suoi che bisognava far nascere una nuova forza progressista, liberaldemocratica e popolare, del XXI secolo, perché la sinistra del XX non serviva più a governare gli indispensabili cambiamenti chiesti dal mondo.
Che ingenuità fu pensare, allora, che il popolo progressista fosse il più attrezzato per capire la contemporaneità e le sue esigenze di cambiamento! Mal glie ne incolse.
Da un lato i sommi sacerdoti proprietari del copyright della sinistra che, come la moglie di Numa Pompilio che nascose per settimane la morte del secondo re per governare Roma in suo nome, rivendicavano il diritto ereditario su un partito usurpato da un giovinotto ex DC.
Dall’altro le prefiche lamentose e aggressive, confortate nel ruolo delle veglianti il morto, alle quali intimava lo sfratto. Insieme strinsero la tenaglia che, ingenuamente, aveva provocato la sua sincerità.
Oggi sta succedendo di nuovo.
Renzi ha messo davanti agli occhi dei suoi la situazione di stallo, assai più pericolosa di quanto percepito. Stallo nel quale è entrato il paese dopo il pessimo esito elettorale del ’22, l'avvento del governo Meloni, il peggioramento in Europa nel ’23, le guerre e le incertezze mondiali.
La conferma di questo pericolo viene dai magheggi tra Von Der Leyen e Meloni e l’avanzamento della destra.
Dunque la morte del Terzo Polo, ucciso da Calenda per tre volte in pochi mesi, non è più - oggi - il problema centrale, come vuol far credere Marattin, ma è solo un “di cui”.
Attardarsi nel tentativo di rianimarlo è solo pessimo marketing politico per telespettatori assonnati.
Ma è soprattutto una bugia davvero più grande di qualunque altra possa avere detto Renzi.
Perché Renzi indica una via d’uscita dallo scivolamento a destra. Via complessa, irta di pericoli, trabocchetti e difficoltà. Dolorosa persino, come fu manlevare il Conte 2 nel momento del peggiore attacco dei grillini contro di lui e la sua famiglia, ma è la possibilità concreta di uscire dallo stallo battendo la destra.
E’ stato proposto un confronto, si è risposto di si, con la massima disponibilità, è vero, ma l’esito non è scontato.
Invece insistere nel voler resuscitare Lazzaro e farlo da mosca cocchiera senza cocchio, cioè in solitaria, è solo una dissipazione di energie, una perdita di tempo in un momento nel quale perdere tempo è perdere, punto e basta.
























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24/9/2024 - 21:23

AUTORE:
Dispetto

...prof, grande scorno nelle edicole di tutta Italia. Per ben due volte si aspettavano il nuovo giornale di Renzi e oggi gli è stato detto che il progetto è stato rimandato a data da destinarsi. Manca la pubblicità ?

24/9/2024 - 12:20

AUTORE:
Dispetto

...voliamo alto. " il moglior politico vivente " non è contestato da me solamente, a parte che il diritto di critica è sacrosanto, ma pure da una bella percentuale di italiani. Diciamo sugli 80/90% ? Quindi da domenica Iv è al 42% ? Allora subito a chiedere le elezioni. Comunque il buon Spadolini ha governato ( parolone) per poco più di 1 anno e fra le politiche del " 79 e quelle del " 83 il Pri aumentò del 1,87%. Da poco più del 3 a poco più del 5. A quelle del "87 ritornò da dove era partito. Càpita quando non rappresenti che Ulisse ( è facile da capire)

24/9/2024 - 8:33

AUTORE:
Amico

...riecciolo il contestatore unico (su questo giornale) contro il miglior politico vivente.
A Milano sono accorsi più di mille ad ascoltarlo, il suo partito in una settimana è aumentato del 40 (quaranta x 100).
Vedi il vantaggio dei piccoli?
Spadolini raddoppiò i consensi del PRI mentre faceva il PdC.

Pace e bene a chi è di buona violontà e di buoni consigli per la nostra Italia e per il mondo turbolento.

24/9/2024 - 7:27

AUTORE:
Dispetto

...niente, nonostante si affanni a scrivere a destra e a manca, nessuno se lo cura. L'ha fatta lunga, ha apparecchiato un bel tavolone però alla fine rimane la solita pietanza. Un piattino per due...bon pro!