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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
. . . . operò bene con il miglior tecnico di tutti .....
Con la nuova alluvione in Emilia è sparito anche il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Di Umberto Mosso
Per un nuovo centrosinistra

27/9/2024 - 11:42


PER UN NUOVO CENTRO SINISTRA

Oggi i titoli principali riguardano la vicenda delle nomine RAI, che ha diviso le opposizioni. Alla maggioranza di destra si sono aggiunti i voti di Conte, Fratoianni e Bonelli che si sono appattati coi padroni del vapore per ricavarne due seggi nel Consiglio di Amministrazione dell’azienda.

Il PD e Italia Viva non hanno partecipato al voto per protestare contro la decisione di questo originale destra – sinistra di procedere alle nomine con le vecchie regole spartitorie, nonostante le nuove indicazioni dell’UE contro le lottizzazioni e l’invadenza dei partiti nei media, che PD e IV chiedevano fossero applicate.

Non sorprende la spregiudicatezza dei tre campioni del rigore della sinistra. Non è la prima volta che tuonano in pubblico e si accomodano in privato facendo da stampella alla destra. Già sentono odore di direzioni di TG da occupare, dirigenti da promuovere, giornalisti e conduttori da piazzare. 

Insomma, la solita greppia, stavolta fatta con sfacciata trasparenza  che significa due cose.

La prima è l’assoluta mancanza di vergogna nei confronti dei propri elettori e la sottovalutazione, si potrebbe dire il disprezzo, per le convinzioni che impediranno a tanti di loro di andare fieri degli accordi sotto e sopra banco dei propri beniamini con la peggiore destra. 

La seconda è, come notano tutti i media, la ulteriore costatazione dell’inesistenza del campo largo, “uno schema logoro, destinato al fallimento”, come scrive un commentatore equilibrato come Massimo Franco.

E come sostiene anche il Presidente del PD Bonaccini, che in una intervista di oggi su il Giornale  preferisce parlare dell’esigenza di costruire un “nuovo centro – sinistra”. Non è questione di parole.

Come si può, infatti, immaginare di battere la destra proponendo agli elettori una formazione di governo divisa sull’asse portante di qualunque maggioranza, cioè la politica estera?

Già oggi da una parte c’è il PD europeista e atlantista, salvo qualche frangia subalterna ai 5S, dall’altra i preistorici di Avs, ma soprattutto i filoputiniani - trumpisti di Conte. Che fa il pesce in barile e in caso di vittoria di Trump vedremmo  correre verso destra.

Dunque è più che giusto rispondere positivamente alla proposta di Schlein di aprire una discussione senza veti per unire le opposizioni alla destra, ma occorre farlo con chiarezza da parte di tutti, a cominciare dal partito più numeroso. 

Perché questa destra è pericolosa, il suo governo incapace, l’Italia di Meloni perde sensibilmente colpi  al di là della propaganda, e perché  nessuna opposizione da sola può vincere.

Occorre essere preparati e avviare il dialogo senza pregiudizi ideologici, ma da posizioni di principio politiche irrinunciabili. Come lo sviluppo europeo, così bene definito nel Rapporto Draghi sulla competitività, e la collocazione internazionale dell’Italia nel Patto Atlantico.

Dunque Italia Viva non è mai andata e non andrà in ginocchio e col cappello in mano a chiedere di entrare in un campo che non esiste. Italia Viva ha manifestato la volontà di lavorare alla costruzione di un nuovo centro – sinistra che serva a battere la destra non disperdendo voti, ma che sia anche in grado di governare i cambiamenti indispensabili per la crescita e il benessere degli italiani.

Anche perché, con quegli “alleati”, ammesso che restino tali, il PD avrà bisogno di IV più di quanto immagini ora. Per dirla tutta a chi ha presunto di conoscere già le conclusioni negative per il centro liberaldemocratico. Invece Italia Viva c’è e ci sarà.

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