Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
L’assenza dall’Assemblea Nazionale di Italia Viva di chi avrebbe dovuto spiegare dove andare senza Renzi, per fare cosa e soprattutto come, non è un problema. Chi spera di lucrare sull’eredità del terzo polo resterà deluso nello scoprire che quella formula è morta povera dopo lo sperpero di Calenda.
A loro si può solo, amichevolmente, dire che stanno perdendo tempo rincorrendo una idea che gli garantirà, di certo, la vita tranquilla di chi tranquillizza gli avversari con la propria bellicosissima inutilità.
Perché questi non sono tempi nei quali ci si possa aspettare di essere lasciati in pace a costruire alternative di sistema. Se ti lasciano in pace, anzi ti elogiano per esserti ribellato a Renzi, vuol dire che sei inutile o dannoso alla causa che dici di esserti prefisso. Capitolo chiuso.
Viceversa forse mai come oggi i problemi di Italia Viva coincidono con quelli dell’Italia e con le difficoltà a costruire una alternativa progressista alla destra. Chi la cerca veramente non può che sostenere ancora di più, dopo i fatti liguri, l’esigenza di mettere in campo una coalizione ed un programma politico in grado di battere la destra e governare.
Chi vede in quei fatti una sconfitta della “strambata” renziana di giugno insiste in un ragionamento povero di politica e banale.
Utilizzando una tecnica truffaldina che consiste nell’attribuire all’avversario propositi mai avuti, iperboli che non si realizzeranno per poter dire, poi, vedete che fallimento? lo avevamo detto.
E il venticello si propaga tra i malevoli, che ignorano a bella posta le dichiarazioni originali, preferendo i propri pregiudizi, e i frettolosi appassionati dei brevi cenni sull’universo in 30 secondi raccontati dal cialtrone seriale o dal delinquente mediatico di turno.
Proprio i fatti di Liguria dimostrano quanto fosse falsa la versione di un Renzi inginocchiato e col cappello in mano a pietire un posto nel campo largo. Quanto fosse canagliesca l’accusa di voltagabbana pronto a svendere storia, valori e principi di Italia Viva.
Perché Italia Viva non è stata cacciata dal campo largo, che peraltro non esiste se non come lista di scopo dallo scopo poco definito tra i componenti, ma ha deciso di uscire dalla partita nella quale era entrata coi presupposti esattamente contrari a quelli della versione malevola raccontata per settimane dagli avversari.
Italia Viva sarebbe stata ancora in quella coalizione ligure se ci fosse entrata con l’intento predicato dai malevoli e ci fosse rimasta accettando il dictat di chi voleva umiliarla, immaginandola davvero senza dignità come la andava descrivendo.
Italia Viva, nata cinque anni fa per far rivivere i principi fondativi del PD ai quali quel partito aveva rinunciato, e che mai, anche quando costretta dal veto di Letta nel ’22 a tentare la strada del terzo polo, aveva messo in programma una alleanza con la destra, ha risposto ad un invito di Schlein a convergere su un programma di centro – sinistra. Per dare credibilità anche numerica all’alternativa alla destra.
Ora spetta a Schlein e al PD sciogliere i lacci politici che li legano alle meschinità di Conte, Bonelli e Fratoianni.
Che scelga il PD tra l’ostensione del cadavere del campo largo o la costruzione programmatica di un nuovo centro – sinistra.
Ieri Renzi ha parlato non solo da leader di Italia Viva, ma da leader di una Italia nuova, ricca di grandi potenzialità di crescita economica, sociale e culturale, che non sopporta di essere compressa nell’abito stretto delle convergenze sempre più scoperte tra destra nazionalista e sinistra populista.
Italia Viva non si limita, ora, a confermare la sua disponibilità al dialogo, ma rilancia proponendo i terreni del confronto, dalla necessità di aumentare salari e stipendi, alla sicurezza, alle transizioni epocali.
Sappiano svolgere, Schlein e il PD, il loro ruolo di maggior partito di opposizione alla destra . Italia Viva con Renzi va avanti comunque con dignità e onore.