Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
ERRANTE ED ERRORE
Ho sempre avuto grande rispetto per i credenti di tutte le religioni e in particolare per quelli cattolici, perché quella è la confessione religiosa che ha contrassegnato di più la storia del mio Paese. La mia cultura politica si è formata in una scuola differente da quella cattolica, ero un giovane comunista, ma tra le prime cose apprese ci fu non solo il rispetto per i credenti, ma il riconoscimento del Cristianesimo come elemento di promozione della liberazione umana.
Un riconoscimento confermato anche formalmente in un passaggio della tesi congressuale di non ricordo più quale congresso del Pci a cavallo dei ‘60/’70. Erano gli anni del grande rinnovamento del Concilio Vaticano II e quelli seguenti alla Populorum Progressio del grandissimo Papa Paolo VI.Ho fatto questa premessa per dire che non sono un “laicista” anticlericale che basa le sue convinzioni ideologiche per sottrazione rispetto alle malefatte, vere o presunte, della Chiesa di Roma. Tutt’altro.
Sono di quelli profondamente convinti che, soprattutto nel mondo contemporaneo, se non ci fosse la Chiesa Cattolica con le sue opere di ascolto, vicinanza e condivisione delle persone vittime dei mali del mondo, il mondo stesso e la nostra vita sarebbero peggiori. E in questo ho grande rispetto e direi più che una simpatia per Papa Francesco, che non cito mai come fanno tanti politici, anche di casa mia, per accreditarsi presso i credenti. Ma quella frase sull’aborto come omicidio e soprattutto sui medici “sicari” la trovo un abominio. Non pretendo che il Papa si pronunci favorevole all’aborto, né che non esterni liberamente le sue convinzioni su questa come su qualsiasi altra questione. Ma il Papa non può dimenticare, soprattutto quando è sul territorio italiano non in veste di celebrante una funzione religiosa, che è il Capo di uno Stato estero col quale i rapporti sono regolati da un trattato che impone ad entrambi le parti il rispetto reciproco delle leggi. E l’interruzione volontaria della gravidanza è regolata in Italia da una legge dello Stato, la 194, confermata da un referendum popolare. E non può essere permesso, né ad un capo religioso, né tantomeno a un Capo di Stato estero, definire omicida un atto consentito da una legge italiana, additando come “sicari” i servitori dello Stato italiano che assolvono i compiti di applicazione di quella legge. Questo è sbagliato in generale, ma particolarmente sbagliato in questo tempo in cui in troppi soffiano sul fuoco degli odi e delle divisioni sociali.
Preferisco pensate che Sua Santità fosse stanco e che per questo avesse perso momentaneamente la piena padronanza dell’italiano. Per questo applicherò a lui la distinzione conciliare tra l’errante e l’errore. Al gesuita sudamericano Jorge Bergoglio, nella importante tradizione del suo ordine nella sua terra (ricordiamo lo splendido film Mission) non dovrebbero mancare parole migliori per esprimere la sua contrarietà all’aborto, come – del resto – nessuno ha impedito ad alcun Papa di fare in precedenza. Ma indicare come sicari i medici che applicano una legge dello stato, considerando l’esistenza di fanatici e violenti prolife, è un atto inqualificabile che contraddice lo stesso spirito di Misericordia.
PS: per favore astenersi da commenti irrispettosi.