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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
. . . . operò bene con il miglior tecnico di tutti .....
Con la nuova alluvione in Emilia è sparito anche il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso
Errante ed errore

30/9/2024 - 12:10

ERRANTE ED ERRORE

 

Ho sempre avuto grande rispetto per i credenti di tutte le religioni e in particolare per quelli cattolici, perché quella è la confessione religiosa che ha contrassegnato di più la storia del mio Paese. La mia cultura politica si è formata in una scuola differente da quella cattolica, ero un giovane comunista, ma tra le prime cose apprese ci fu non solo il rispetto per i credenti, ma il riconoscimento del Cristianesimo come elemento di promozione della liberazione umana.

Un riconoscimento confermato anche formalmente in un passaggio della tesi congressuale di non ricordo più quale congresso del Pci a cavallo dei ‘60/’70. Erano gli anni del grande rinnovamento del Concilio Vaticano II e quelli seguenti alla Populorum Progressio del grandissimo Papa Paolo VI.Ho fatto questa premessa per dire che non sono un “laicista” anticlericale che basa le sue convinzioni ideologiche per sottrazione rispetto alle malefatte, vere o presunte, della Chiesa di Roma. Tutt’altro.

Sono di quelli profondamente convinti che, soprattutto nel mondo contemporaneo, se non ci fosse la Chiesa Cattolica con le sue opere di ascolto, vicinanza e condivisione delle persone vittime dei mali del mondo, il mondo stesso e la nostra vita sarebbero peggiori. E in questo ho grande rispetto e direi più che una simpatia per Papa Francesco, che non cito mai come fanno tanti politici, anche di casa mia, per accreditarsi presso i credenti. Ma quella frase sull’aborto come omicidio e soprattutto sui medici “sicari” la trovo un abominio. Non pretendo che il Papa si pronunci favorevole all’aborto, né che non esterni liberamente le sue convinzioni su questa come su qualsiasi altra questione. Ma il Papa non può dimenticare, soprattutto quando è sul territorio italiano non in veste di celebrante una funzione religiosa, che è il Capo di uno Stato estero col quale i rapporti sono regolati da un trattato che impone ad entrambi le parti il rispetto reciproco delle leggi. E l’interruzione volontaria della gravidanza è regolata in Italia da una legge dello Stato, la 194, confermata da un referendum popolare. E non può essere permesso, né ad un capo religioso, né tantomeno a un Capo di Stato estero, definire omicida un atto consentito da una legge italiana, additando come “sicari” i servitori dello Stato italiano che assolvono i compiti di applicazione di quella legge. Questo è sbagliato in generale, ma particolarmente sbagliato in questo tempo in cui in troppi soffiano sul fuoco degli odi e delle divisioni sociali.

Preferisco pensate che Sua Santità fosse stanco e che per questo avesse perso momentaneamente la piena padronanza dell’italiano. Per questo applicherò a lui la distinzione conciliare tra l’errante e l’errore. Al gesuita sudamericano Jorge Bergoglio, nella importante tradizione del suo ordine nella sua terra (ricordiamo lo splendido film Mission) non dovrebbero mancare parole migliori per esprimere la sua contrarietà all’aborto, come – del resto – nessuno ha impedito ad alcun Papa di fare in precedenza. Ma indicare come sicari i medici che applicano una legge dello stato, considerando l’esistenza di fanatici e violenti prolife, è un atto inqualificabile che contraddice lo stesso spirito di Misericordia.

PS: per favore astenersi da commenti irrispettosi.







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30/9/2024 - 20:02

AUTORE:
Tommaso

Non sono né credente né osservante, però sarebbe meglio precisare un punto, più che altro per rispetto a chi crede. Un Papa non può essere d'accordo con una legge sull'aborto. Non esiste, altrimenti è un'altra cosa.
Come giustamente dice il sig. Mosso, il Capo, spirituale o meno, di un paese estero non deve intromettersi nell'applicazione delli leggi di uno stato sovrano, in questo caso l'italia e la legge 194 sull'interruzione di gravidanza. Poi sappiamo tutti che i Papi hanno sempre messo il naso nelle cose italiane, spesso assecondati da politici, o altro, compiacenti. Quindi niente di nuovo.
Comunque se vogliamo fare una distinzione sui Papi facciamola pure, ma con onestà.
Bergoglio ha esternato sui medici sicari facendola, per così dire, fuori dal vaso. Però ha anche aperto al perdono, dicendo che l'aborto è un peccato grave ma da perdonare. Difatti tutti i sacerdoti potranno nel 2025, anno del Giubileo, assolvere dal peccato di aborto chi lo desidera avendolo praticato.
Altro discorso per il " buono " Karol Wojityla. Nel 1995 definì l'aborto il nuovo nazismo e per ribadire, nel 2005, usò il termine di Shoah. Se le parole sono come pietre, questi le sanno tirare. Senza dubbio.

30/9/2024 - 18:45

AUTORE:
Cittadino laico

Che i preti e le suore che rinunciano alla procreazione (?) ma che rinunciano sicuramente a metter su famiglia poi vadano a metter becco su una legge dello Stato laico e per giunta poi offrono ai novelli sposi lezioni prematrimoniali ed altre incongruenze, non fa ridere ma fa tristezza.
Aridatece Karol Wojtyła che perlomeno dette uno spintone a quell'orrendo muro fatto in Germania dai russi nel /61 e in più sapeva cosa voleva dire Holomodor. Tenuto conto che nel 1932 in Ucraina vivevano 32.680.00 persone, diverse fonti convergono nella valutazione delle vittime causate dalla Russia sovietica con una stima che va dai 4.5 ai 6 o 7 milioni.

30/9/2024 - 18:28

AUTORE:
Dispetto

...prof convengo con lei che le parole del Papa sono state...come dire...improvvide. Però mettiamoci nei suoi panni, per rafforzare la sua avversione all'aborto tutto fa brodo, anche usare termini assurdi come ha fatto. E per due come noi che le criticano ce ne saranno altrettanti che invece hanno plaudito a quelle parole. E badi che siamo su un terreno molto scivoloso, la 194 non è messa in discussione solo dal Papa, quello va da sé, ci sono anche fior di politici e , per non farci mancare nulla, pure i medici obiettori di coscienza.