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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Mazzarri (Lista Boggi Sindaco)
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Di Umberto Mosso
Propaganda, apologia crimini contro l'umanità

5/10/2024 - 13:03


PROPAL,  APOLOGIA DI CRIMINI CONTRO L’UMANITA’.

Oggi, 5 ottobre, si svolgerà a Roma, nonostante il divieto del Viminale, la manifestazione nazionale indetta dai, così detti, pro palestinesi che, con la massima ipocrisia, nelle ultime ore si guardano bene di citare la data del 7 ottobre, giorno della strage di oltre 1200 civili inermi israeliani e la cattura di circa 200 ostaggi, ma dicono di voler celebrare la resistenza del popolo palestinese all’aggressione degli israeliani a Gaza.

Si tratta di una toppa peggiore del buco.

Hanno cancellato il 7 ottobre, come se l’esercito di Israele fosse intervenuto a Gaza per una improvvisa e immotivata scelta e come se quel massacro e quelle vittime uccise a freddo, squartate e violentate non esistessero e i loro assassini fossero da celebrare come eroi di una lotta di resistenza che, in realtà, è solo una barbarie fine a se stessa, che porta solo ulteriori sofferenze al popolo palestinese. 

Sofferenze previste  da Hamas, i fantocci venduti all’Iran, che programmano lo sterminio del proprio popolo come nessun resistente per una causa giusta ha mai fatto nella storia della liberazione dei popoli.

In Italia non siamo prigionieri di Hamas, come i palestinesi di Gaza tenuti nella miseria. Non siamo i libanesi ricattati da Hezbollah. Non dobbiamo sfidate ogni giorno la morte come i veri combattenti  per la libertà dell’Iran. In Italia si può manifestare, pacificamente, in aperto dissenso dalle politiche governative e dalle opinioni della maggioranza dei cittadini. 

Se i manifestanti di oggi, coscientemente o meno, non stessero dalla parte degli ayatolla assassini e dei loro killer psicopatici e volessero manifestare per la libertà a Teheran, non si vedrebbero proibire un corteo, ma si vedrebbero sparare addosso, massacrare di botte fino a morirne, incarcerare, torturare, violentare e impiccare.  

Impossibile dove governano i loro “resistenti”  gestire le radio o i centri sociali che conducono, avere lo stile di vita che hanno che, di certo, non è improntato alle regole coraniche. Una ipocrisia contagiosa dalle loro parti, che dai vertici islamisti coinvolge anche la base occidentale più scafata dei poveri palestinesi ignari.

Ma, questo è il punto, la libertà di manifestazione ha solo un limite nel mantenimento dell’ordine pubblico, oppure è giusto che sia proibito anche celebrare una ricorrenza criminale?

Perché l’Italia non è solo la terra dei cachi e il 5 ottobre è troppo vicino al 7 per far credere che non si voglia celebrare quel massacro come primo, nuovo, atto di una lotta di liberazione contro un occupante straniero del quale si auspica l’estinsione totale e definitiva, con conseguente cancellazione dalla carta geografica del suo Stato. Come, d’altro canto, scritto nella piattaforma della manifestazione.

Sarebbe consentito celebrare gli assassini di Marzabotto? Esaltare gli organizzatori e i gestori dei campi di sterminio nazisti? O commemorare gli assassini di Tobagi, Rossa, Moro, di Falcone, Borsellino, dei tanti magistrati e delle loro scorte? 

Perché proibire, giustamente, una manifestazione di solidarietà ai nazifascista è lecito, e impedire l’apologia del terrorismo non dovrebbe esserlo?

Non ditemi  che si tratta di libertà di espressione politica. Politica fatta con gli stupri e la decapitazione di neonati davanti ai genitori prima di essere arsi vivi?

Che idea politica è applaudire quegli assassini?

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