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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Umberto Mosso
LA CENA DEI CRETINI.

8/10/2024 - 9:19

LA CENA DEI CRETINI.

 

Se la parte di opposizione al governo Meloni che fino ad oggi l’ha solo rincorsa fosse solo un po’ più intelligente e, pur non abbandonando le proprie autopromozioni di partito, le facesse coincidere con l’interesse del Paese, capirebbe di avere un terreno formidabile di sconfitta senza appello della destra: il referendum sull’autonomia differenziata.

In quella legge è concentrato, nel metodo e nel merito, tutto il peggio della politica conservatrice, divisiva e cialtrona della destra più reazionaria e contraria agli interessi dell’Italia.

Non a caso è stata data in “appalto” alla Lega, che ne ha affidato la stesura all’autore della peggiore porcata legislativa della storia repubblicana, il cosi detto “porcellum”. L’autonomia differenziata, come quella pessima e antidemocratica legge elettorale, è fatta apposta per destrutturare quel poco di Italia che è rimasta in piedi dopo i passaggi delle orde leghiste, grilline e le attuali della fratellanza meloniana.Quel referendum è per Meloni più pericoloso di quanto fu per Renzi quello costituzionale.

Perché la riforma costituzionale del 2016 non prevedeva nessun regime autoritario, come fu detto in modo truffaldino. Al contrario ampliava le modalità di partecipazione dei cittadini e riparava i guasti della pessima riforma del Titolo V che, come abbiamo visto durante la pandemia, frenava l’applicazione unitaria degli interventi sanitari su tutto il territorio nazionale..

Quindi perdere quel referendum si rivelò un problema più per l’Italia che per Renzi e in molti se ne accorsero dopo.

Invece questa riforma distrugge programmaticamente e visibilmente già oggi l’unità nazionale. Come se l’Italia adottasse un assetto istituzionale frammentato come quello scaturito dal Congresso di Vienna del 1814/15, aggiungendoci una divisione sociale ed economica che attraverserà, peggiorandola, la vita delle persone a seconda della loro collocazione geografica.

E quell’assetto territoriale non è tutto il peggio che nasconde quella riforma. Dietro di essa ci sono gli appetiti spartitori degli estrattori di reddito pubblico, i sensali del pubblico impiego, i revisionisti storici cultori dei focolari valligiani, magari la speranza repressa di una polizia locale trasformata in giannizzeri della Contea.

Un incitamento alla reazione dei neo borbonici, che una mano lava l’altra e tutte e due prendono a schiaffi gli italiani senza aggettivi.

Se perde quel referendum non va a casa solo Meloni, ma viene sconfitta una concezione spartitoria, inefficiente e conservatrice dello Stato e della democrazia.

Per questo Meloni si dice faccia il tifo per una possibile bocciatura del quesito referendario da parte della Consulta. Per lei sarebbe meglio rimandare tutto a dopo le prossime politiche.

Se mettiamo insieme questa partita, quella economica col debito pubblico esorbitante e la crescita che ristagna, le guerre in corso e l’incertezza del quadro internazionale ce n’è d’avanzo per ritenerci su un crinale assai pericoloso per la nostra stessa democrazia.

Bisogna unirsi in un nuovo centro – sinistra e tentare di battere la destra incapace di guidare l’Italia. Invece nell’opposizione si discute su Renzi, con argomenti senza senso e fondamento.

Ricordo che nel 2006 il Csx vinse per 24.755 voti e nel 2013 per 125.793 voti.

Dunque o sono cretini o qualcuno sta barando e gioca a perdere. 

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