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Nella prestigiosa Sala Gronchi del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il 20 ottobre alle ore 16, avrà luogo la cerimonia di premiazione della dodicesima edizione del concorso artistico-letterario "Area Protetta", organizzato da MdS Editore, Associazione La Voce del Serchio e Unicoop Firenze Sezione Soci Valdiserchio-Versilia.

leggo sulla testata online Pisa today che si è verificato .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Umberto Mosso
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di Giulio Galetti
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di Mattia Cei, Fratelli d’Italia
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Matteo Renzi: «Schlein? Nessun complotto, faccio opposizione libera»
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di Umberto Mosso
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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O questo?
Da dove spunta?

18/10/2024 - 22:27




Sono diversi anni che cerco di sapere che tipo di “fungo” (?) sia questo aggeggio che non somiglia nessun prodotto del bosco con il suo fusto duro, la pelle polverosa, nessun odore particolare e le diverse forme che hanno i rari esemplari che si trovano di questi tempi in aree soleggiate, su terreni aridi o sabbiosi, ai margini delle strade, nelle dune, negli incolti.
Ho scritto a diverse associazioni micologiche che non si son degnate di rispondermi finché un’amica di Pievepelago, grande conoscitrice di funghi, mi ha trovato il nome.
È un fungo, spunta dalla terra e infatti è detto “tartufo di Boemia” ed ha il curioso nome di Pisolithus arhizus, è  un Gasteromicete semi-ipogeo della famiglia delle Sclerodermataceae.

Il nome deriva da pisos = pisello,  lithus = pietra e dall'epiteto "arhizon": "a"= senza, e dal greco "rhiza"= radice, senza radice.

Sembra anche che sia l’unica specie di questo genere presente in Italia. Devo dissentire dal “senza radice” perché sotto terra il fungo si dirama in diverse parti rizomorfe. I sopradetti “piselli” sono corpuscoli chiari che si trovano nelle celle della gleba da farla sembrare marmorizzata.
 Nel 1697 il botanico palermitano Polo Boccone lo fece conoscere con il nome “catatùnfuli” datogli dalle donne siciliane che lo usavano per tingere i panni. Qualcuno dice anche che la parte giovane sotto terra sia commestibile.

 

Io lo guardo!

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19/10/2024 - 21:30

AUTORE:
Pinuccia

È vero anche questa è una creatura appartenente alla natura
ma è proprio una bruttura!