Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
"ASSOLTO PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE"
E' da oltre cinque anni che aspettavo di ascoltare queste parole che ero certo, prima o poi, sarebbero arrivate.
Oggi, quando il giudice del tribunale di Roma le ha finalmente pronunciate, è stata una liberazione e una gioia difficile da spiegare.
Per cinque anni ho dovuto convivere con il peso di un'accusa che sapevo ingiusta e con il desiderio di dimostrare la mia assoluta estraneità alla vicenda che ha portato alla dolorosa chiusura e al concordato preventivo del quotidiano l'Unità, del cui Consiglio d'Amministrazione ero stato membro per 6 mesi.
Ho sempre detto che avevo fiducia nella magistratura e che avrei atteso l'esito del processo, certo della mia totale innocenza.
Ho sopportato il peso delle prime pagine dei giornali, delle locandine, dei giudizi sommari sulle pagine social fino addirittura all'etichetta di presunto "impresentabile" a 10 giorni dal voto per le Europee.
Oggi, finalmente, sono libero da un peso che a volte, ammetto, è stato veramente difficile da sopportare. Non posso che esserne felice, straordinariamente felice.
Ai miei avvocati Enrico Marzaduri e Nicola Pignatelli e alle tante persone che in questi anni mi sono sempre state vicine voglio dire una volta di più, dal profondo del cuore, GRAZIE.
La fiducia è il dono più prezioso che si possa ricevere e voi non avete mai smesso di dimostrarmela. Non avete idea di quanto sia stato importante sapere di non essere solo ad affrontare questo cammino e questa salita.
Vi abbraccio virtualmente, uno per uno.