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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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AGRIFIERA 2025
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Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
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Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso
FATE PACE CON VOI STESSI

22/11/2024 - 20:19

FATE PACE CON VOI STESSI

 


Quelli che oggi chiedono la resa dell’Ucraina dicendo di farlo per evitare agli ucraini lo sterminio da parte di un nemico più potente e per salvare la pace, vorrei che ci dicessero cosa avrebbero fatto nel 1938, quando Hitler saggiò la capacità di resistenza dell’Europa sui Sudeti, e come si sarebbero schierati nel 1939, quando Hitler invase la Polonia dando inizio alla seconda guerra mondiale.
Dopo l’annessione da parte della Germania (leggi Russia) dell’Austria nel 1938 (leggi Crimea nel 2014), Hitler (leggi Putin) rivendicò il possesso della regione dei Sudeti (leggi Donbass) che faceva parte del territorio cecoslovacco (leggi ucraino).
La motivazione politica della Germania (leggi Russia) era che in quei territori viveva una forte minoranza germanofona (leggi russofona) che era oggetto di discriminazione razziale, economica e culturale da parte del governo cecoslovacco (leggi ucraino) e da non pochi atti violenti da parte della popolazione di lingua ceca (leggi ucraina).
In realtà Hitler (leggi Putin) voleva togliere alla Cecoslovacchia (leggi Ucraina) la parte più ricca del suo territorio e quella più strategicamente importante in vista di una sua segretamente programmata occupazione dell’intera Cecoslovacchia (leggi Ucraina) che gli avrebbe aperto le porte ad una ulteriore espansione in Europa.
Le potenze europee traccheggiarono sui Sudeti, che infine furono concessi alla Germania nel 1938, sulla base di un accordo quadrilaterale tra UK, Francia, Italia e Germania, fatto per scongiurare la guerra sotto il ricatto di Hitler, immaginando che con ciò la belva si sarebbe saziata.
Ma non andò così. Infatti la Germania, dopo avere occupato l’intera Cecoslovacchia oltre i Sudeti, nel 1939 invaderà la Polonia dando inizio alla seconda guerra mondiale.
Anche allora c’era una parte di opinione pubblica “pacifista” che chiedeva ai propri governi di lasciare che la Germania nazista si impadronisse di Austria e Cecoslovacchia, per evitare la guerra che Hitler minacciava.
Il primo ministro inglese, Chamberlein, sosteneva questa tesi e quando, con l’invasione della Polonia nel 1939, fu chiaro quanto essa fosse illusoria e sbagliata, quella parte dell’opinione pubblica “pacifista”, soprattutto in Usa, insisteva per non essere coinvolta in una guerra che pensava non la riguardasse.
La pace, nel 1945, non si dovrà certo ai “pacifisti” del 1939 che, fosse stato per loro, avrebbero dato il benvenuto a Hitler.
Da ragazzi in molti ci siamo chiesti cosa avremmo fatto sotto il fascismo. Se avremmo fatto la guerra partigiana o se ce ne saremmo stati nascosti aspettando il meglio.
Io e tanti come me abbiamo sostenuto che avremmo fatto i partigiani. Ma bisogna starci davvero a rischio della vita per capire cosa scegliere.
Comunque immagino che chi dice che avrebbe fatto il partigiano nel 1943 non sarebbe stato pacifista nel 1939 difronte all'aggressione nazista all'Europa.
Per questo chiedo a chi oggi pensa alla resa dell’Ucraina come soluzione alla guerra di aggressione di Putin, che ha analogie impressionanti con quella di Hitler, da che parte si sarebbe schierato allora.
Avrebbe fatto parte di chi preferì cedere al ricatto di Hitler (leggi Putin), cedimento che incoraggiò Hitler e non evitò la guerra?
Anche oggi cedere a Putin lo incoraggerebbe a proseguire la guerra per avanzare in Moldova, Georgia, magari nei Paesi Baltici e perfino in Polonia e Finlandia.
Chi auspica la resa dell’Ucraina non pensa alla pace, ma vuole solo favorire Putin. In questo caso ci risparmi il rammarico per le vittime ucraine da “salvare”.
Invece chi chiede pace in modo convinto non può che agire per fermare Putin.






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23/11/2024 - 19:35

AUTORE:
Massimo

Sig. Mosso è la terza volta che scrivendo della guerra russo/ucraina fa il paragone con la Germania nazista. Non so se questo regge, mi pare parecchio forzato. Comunque è una mia opinione. Resta il fatto che l'andamento delle cose la stanno superando, a destra o sinistra scelga lei. Zelensky ha detto che non si può morire per la Crimea, a breve, tipo a gennaio, probabilmente lo dirà anche per il Dombass. Con buona pace di tutti.