Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
LO SCIOPERANTE
A sentire Landini il gruppettaro del 29, la rivolta è sociale. Da iscritto alla Cgil non aderirò allo sciopero, non fidandomi delle rivendicazioni che per quanto legittime hanno il fine di alimentare uno schema politico e di sistema.
Destra e sinistra polarizzano il consenso, da questo non si esce. Ma è vitale mitigarne l’assunto con una proposta centrale e integrata al medesimo perimetro, che guardi al riformismo come fu per la Cgil di Lama e Trentin che precorreva i tempi orientando l’agenda politica. Un paradigma differente che accomuni la politica e un sindacalismo diverso dallo scontro predefinito contro la pessima Meloni. E il rischio è che sia proprio Landini a rafforzarla, a causa delle esasperazioni per conservare un sistema d'interesse. Ognuno ha il suo ruolo e la sua rendita, con in più il rischio di una guerriglia sociale fomentata nelle forme più nocive. Atto irresponsabile di chi presiede un’organizzazione in cui tra l’altro gli iscritti sono compagni ma anche leghisti e grillini. Un’identitarismo variegato a suffragio del populismo e del sovranismo, come si evince dalle posizioni di Corso d’Italia su Israele e Ucraina.
La maggioranza, nel frattempo, va sotto in commissione sulla riduzione del canone Rai, Lega e Fratelli d’Italia a favore e Forza Italia contro. Scricchiolii da sfruttare attraverso un'alternativa che metta in difficoltà la Premier. I toni di Landini in realtà ne agevolano la permanenza, perché giocati solo sul nemico da combattere. Insomma la solita sinistra complice, che trova rappresentanza nella Cgil che invece ne trova sempre meno tra i lavoratori. Di certo non un caso. Come non è un caso che lo sciopero del 29 non veda l’adesione della CISL, per alcuni una colpa e per altri meno propensi al politicismo da retrobottega, un merito.
Da iscritto pro – tempore alla Cgil propendo per la seconda tesi. Aggiungendo che lo strumento democratico dello sciopero oltremodo inflazionato, non può essere l’abuso ideologico per soddisfare l’esigenza partitica di Landini.
Perché ora la Cgil è questo. Solo un partito aggiunto agli altri e a uso e consumo del suo segretario.