L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Il piacere di leggere: ‘Mille anni che sto qui’ di Mariolina Venezia (Einaudi, 2006)
Un libro che emoziona, diverte e induce a riflettere sulle proprie radici e sulla memoria come valore identitario. Premio Campiello 2007, tradotto in venti paesi, della stessa autrice di ‘Come piante tra i sassi’ che ha dato avvio alla fortunata serie televisiva dell’investigatrice Imma Tataranni.
Una saga familiare che attraversa più di un secolo di storia. Le vicende della famiglia Falcone dai giorni dell’Unità d’Italia, in Basilicata nei pressi di Matera, fino alla caduta del muro di Berlino.
Il racconto della comunità di Grottole, in un Sud remoto che ha conosciuto il brigantaggio, la fame, le guerre, l’emigrazione, le lotte contadine, l’industrializzazione e lo spopolamento delle campagne.
Una coralità del vivere in famiglie allargate, dove le donne sono protagoniste e depositarie di saperi antichi, con una costellazione di personaggi narrata in modo realistico, agile e divertente.
La storia del capostipite Francesco, proprietario terriero, ucciso dai briganti e della sua passione per Concetta, ex bracciante che dà alla luce un maschio nel 1861, dopo sei figlie femmine e della loro discendenza, fino ad arrivare alla Prima Guerra, quando il paese si riempie di invalidi e di vedove. L’amore di Candida e Colino, che si riscattano onestamente con il commercio a credito, facendo crescere uniti i loro sette figli, con un’unica femmina, Alba, appassionata di matematica, la prima mandata a studiare a Monopoli in Puglia in un collegio di suore.
La storia di Rocco, orfano di padre emigrato a New York, che diventa maestro a Reggio Emilia dove matura una coscienza politica e s’innamora di Mara che aderirà alla Resistenza. Tornato a Grottole, nel dopoguerra creerà la sezione del Partito Comunista e si impegnerà nelle lotte contadine per l’occupazione delle terre e la riforma agraria.
Fino ad arrivare a Gioia, l’ultima discendente, figlia di Rocco e Alba, che riscopre i ricordi di famiglia e le sue radici, dopo esserne fuggita, nell’inquietudine degli anni Settanta, vivendo a Roma e Bologna, fra occupazioni e contestazioni, poi a Parigi, con un’esperienza di attrice e una vita amorosa intensa e alienata che la porterà a comprendere il suo smarrimento e a maturare una ricerca di autenticità e appartenenza.
Gioia riscopre il valore della memoria e i racconti orami confusi della nonna Candida che a Grottole la ospita durante una convalescenza e la mattina dopo aver preso il caffè dice ‘Mi pare mille anni che sto qui’.
Con un linguaggio poetico, metaforico, ricco di immagini che ricostruisce tradizioni e modi di dire dialettali, attingendo alla memoria orale di una comunità, a far da sfondo alle vicende dei personaggi sono il Sud lucano e la coralità del vivere che diventano i veri protagonisti del romanzo.
Ottobre 2024 Arianna Andrei
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