L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Siamo sul lago di Massaciuccoli, dai monti è sorta la Luna, nell’aria si respirano quelle di Puccini, un venticello fa sbattere l’acqua sui pontili in piccole onde con uno sciacquio melodioso da Turandot, un “nessun dorma” non necessario, nessuno dorme, e Lei si svincola dalla odiosa morsa delle nuvole con una potente luminosità esaltata dalle ultime parole di Calaf: “all’alba vincerò, vincerò!”.
Come per magia, o forte terrena sensazione di casualità, un antico odore conosciuto mi ha riportato a terra, vicino ad un barchetto da padule che era stato incatramato di fresco con un’operazione che si chiama “calaf-atura”!