In questo nuovo articolo di Franco Gabbani si cambia completamento lo scenario.
Non avvenimenti storico- sociali, nè vicende di personaggi che hanno segnato il loro tempo.Il protagonista è questa volta è il fiume Serchio, l'attore sempre presente nella storia del territorio, con grandi vantaggi e tremendi disastri.
Ma non manca il tocco di Franco nell'andare ad esaminare grandi lotte politiche e piccoli episodi di vita comune legati al compagno di viaggio nella storia del nostro ambiente.
Morte per assideramento
Leggo che a Gaza sono morti assiderati tre bambini.
Leggo sul quotidiano dei vescovi Avvenire che a Gaza, "la temperatura, dall’inizio della settimana, è scesa a meno 9 gradi."
Leggo sul web che la morte è avvenuta per "congelamento" o perché "i polmoni erano deteriorati".
Leggo su Repubblica la notizia e i commenti di chi piange sui bambini morti a Gaza.
Se fossi un cinico potrei dire semplicemente che la guerra uccide, sempre, e che dei morti, bambini o adulti, è responsabile chi la scatena. In questo caso suggerirei il nome di chi ha scatenato la guerra il 7 ottobre 2023 in Palestina o in Ucraina tre anni fa, dove Putin vorrebbe, lui sì, far morire di freddo gli ucraini distruggendo la loro rete energetica.
Ma voglio solo invitare gli analfabeti funzionali o i giornalisti ignoranti a non rendersi ridicoli.
Con il termine ipotermia s'intende la diminuzione della temperatura corporea al di sotto dei 35°C. Tale condizione, assolutamente reversibile e recuperabile, può precipitare fino all'assideramento, che si verifica quando la temperatura corporea scende al di sotto dei 24-26°C. È un fenomeno che interessa tutto il corpo ed è mortale sotto i 24.
Il congelamento interessa solo alcuni distretti corporei, di norma le estremità.
L'ipoternia può essere causare da malattie organiche o dall'esposizione prolungata al freddo.
Come si stava a Gaza il giorno di Natale, quando i bambini morivano al gelo e nel grasso occidente si aprivano i regali?
Il 25 dicembre la temperatura a Gaza in genere va da 12 °C a 18 °C ed è raramente inferiore a 9 °C o superiore a 22 °C.
Per riferimento, il giorno più caldo dell'anno, 7 agosto, le temperature a Gaza in genere vanno da 23 °C a 30 °C, mentre il giorno più freddo dell'anno, 26 gennaio, vanno da 10 °C a 17 °C.
Non si muore assiderati con queste temperature.
Si muore in guerra per mille motivi, tutti orribili, ma non per il freddo a 9 gradi.
Avvenire scrive che c'erano 9 gradi, ma sottozero. Non commento le sacre cazzate, ma ricordo ai vescovi che a Gaza ci sono i cammelli non le renne.
Concludo.
Le notizie da Gaza sono sempre false perché veicolate da una banda di assassini e di banditi che tengono ancora in ostaggio dei bambini di due anni.
E i quotidiani dovrebbero discernere il vero dal falso e non rendersi ridicoli imbrogliando anche sui dati climatici.
Si sono resi ridicoli più volte e non hanno ancora imparato la prudenza: hanno creduto ai 500 morti nel bombardamento di un ospedale per poi ridurli a 50 dopo avere scoperto che si trattava di un missile sparato maldestramente dagli stessi terroristi e ricaduto sul parcheggio vicino; sempre Avvenire parla di 45.399 morti in 14 mesi ma dimentica un rapporto internazionale che nega queste cifre fornite da hamas, che non è propria la fonte più obiettiva possibile; alcune femministe chiedono di sapere nome e cognome della donne violentate il 7 ottobre per sbugiardare i dati israeliani, ma non chiedono i dati dei terroristi uccisi da Israele in questa guerra o almeno dei 5000 morti per cause naturali come è normale in base alla popolazione documentata.
Oggi molti media, con intelligenza inferiore alla media, sostengono che un bambino muoia di freddo a 10 gradi... +10.
Scrivo questo senza banalizzare i morti in guerra, di ogni età.
Ma compro i giornali e pretendo di comprare cibo non avariato.
Se poi a imbrogliare sono i vescovi e lo stesso Papa... taccio sul suo discorso natalizio per carità cristiana... allora, da cattolico, mi sento obbligato a farlo.
A gridarlo, perché "il sì sia sì e il no sia no" secondo il dettato evangelico.