Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,[…]
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
dell'orto, […]
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto, […]
Nascondi le cose lontane
che vogliono ch'ami e che vada!
Ch'io veda là solo quel bianco
di strada, […]
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch'io veda il cipresso
là, solo, […]
Chiudo le foto del giorno, o meglio dell’anno, o ancor meglio dei decenni, con questa melanconica poesia del Pascoli: “Nebbia”, cinque strofe di sei versi alle quali ho tolto gli ultimi due facendole sembrare quartine.
Il poeta prega affinché i dolori della sua infanzia siano cancellati dalla sua mente, e questa invocazione si ripete all'inizio di ogni strofa della poesia.
In contrasto con le difficoltà della sua giovinezza, Pascoli aspira a contemplare semplicemente le cose quotidiane dell'ambiente naturale.
Noi non piangiamo, non ne siamo più capaci, aspettiamo il vento dell’alba, il sorgere del sole e l’incontro con familiari e amici, la nebbia scomparirà e, come dicono i marinai: alla via così!
Se poi è-sarà quella delle Pratavecchie …pazienza…il mio l’ho fatto!
Sta a Voi ora!