Mi torna in mente la poesia del Pascoli che la mia mamma recitava con voce dolce, enigmatica, evocativa, partecipe, ma anche solenne. Mi pare di risentirla.
Per i miei bambini ho sempre celebrato la festa più bella dell'anno dedicata all'infanzia, quella che più di tutte appartiene alla nostra cultura.
Creavo L'ATTESA , lunga, trepidante.
NON CHIAMATELA PACE
“La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità.
Perché è giusto. E - se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente - perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa.Questo è, quindi, il primo augurio che tutti ci rivolgiamo. Che il nuovo anno porti vera pace ovunque.”In queste poche righe del discorso del Presidente Mattarella la sera del 31 dicembre scorso sono sintetizzate le idee di chi vuole la pace vera, cioè duratura e stabile, che non può essere frutto della sottomissione di un popolo alla prepotenza armata di uno Stato aggressore.
Non solo per rispetto dei diritti umani individuali e di quelli di un popolo alla libertà e alla dignità, ma perché fermare l’aggressore evita che questi aggredisca, dopo il primo, altri paesi.
Non c’è un modo più chiaro di condannare l’aggressione russa all’Ucraina.Ma soprattutto non ce n’è uno più diretto per dissentire da chi continua a chiedere la resa dell’Ucraina alla violenza assassina di Putin come se una resa possa essere ritenuta pace.Impossibile pensare che chi chiede il disarmo della sola Ucraina, e non dice una parola sul riarmo russo, come il M5S, l’Alleanza V&S, la Lega e alcuni settori del PD, non sappia che non sta chiedendo la pace, ma solo la sottomissione di un popolo alla prepotenza neocoloniale di un dittatore criminale e sanguinario.
Una sottomissione che sarebbe la diretta conseguenza dell’impossibilità di resistere senza armi all’occupante straniero che, come ha dichiarato ufficialmente, una volta avuto campo libero punirebbe con la morte tutti i resistenti e rieducherebbe i civili almeno per i prossimi 25 anni.
“Evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa” ha aggiunto Mattarella. Perché il rischio che dopo l’Ucraina possa toccare a Moldova, Georgia, Polonia e Paesi Baltici è assai forte. Riconosciuto anche da Stati notoriamente neutrali, come erano Svezia e Finlandia, che vista la politica aggressiva di Putin hanno preferito entrare nella Nato, unica garanzia concreta di deterrenza contro le mire espansionistiche della Russia.A meno che i finti pacifisti non ritengano che quei paesi siano solo territori appartenenti all’Impero, zarista o sovietico, che debbano rinunciare ad indipendenza e libertà e tornare alla “vita meravigliosa” di cui godevano fino al 1989. Lo dicano chiaro e non mettano in mezzo la pace