Mi torna in mente la poesia del Pascoli che la mia mamma recitava con voce dolce, enigmatica, evocativa, partecipe, ma anche solenne. Mi pare di risentirla.
Per i miei bambini ho sempre celebrato la festa più bella dell'anno dedicata all'infanzia, quella che più di tutte appartiene alla nostra cultura.
Creavo L'ATTESA , lunga, trepidante.
Questa sezione viene un “po' troppo” lasciata a sé stessa affogandola di eventi, politica, cielo e mare eccetera eccetera dimenticandosi che noi siamo la “gente” e viviamo nei “paesi" quindi dovrebbe esserci un filo robusto che ci lega al posto di un fil di ragno.
Voglio presentarvi le quattro frazioni di Vecchiano che un migliarinese, Elio Paolini, noto maestro delle scuole elementari, scrisse nel 1952 pubblicando un libricino che intitolò “Il mio paese” (Vecchiano e le sue frazioni).
Per motivi di spazio, non certo per campanilismo, riporto solamente le quattro frazioni cominciando da quella più lontana:
Filettole
Centro agricolo posto fra il monte e il fiume Serchio ha una popolazione di circa 1500 abitanti. I prodotti principali sono: cereali, frutta, vino, olio.
Dall'alto domina il paese un antico fabbricato di particolare importanza storica, il «Castellaccio».
Questo fu costruito dai Gambacorti nel 1300 circa e vide le lotte fra Pisa e Lucca.
Su di un poggio è la Chiesa parrocchiale di S. Maurizio.
Non lontano è l’edificio scolastico e fra gli istituti di beneficenza vi è l'asilo infantile.
Esiste anche una fabbrica di liquori Barma.
Il paese è collegato col comune per mezzo della strada comunale che poi continua per Lucca.
Avane
E' un piccolo centro con circa 1000 abitanti che traggono le loro risorse di vita, la maggior parte, dalla coltivazione di cereali.
Molto sviiuppata è la coltivazione dell'olivo che ricopre quasi totalmente la zona montana producendo un olio pregiato, conosciuto generalmente col nome di Olio di Lucca.
Anche la vite è ben coltivata e pregiati e ricercati sono i vini di questa località.Vi è pure grande produzione di frutta, specialmente di pesche, e nei periodi della raccolta vi si svolge ogni giorno un piccolo mercato frequentato da commercianti di varie località.
Sulla via comunale è la Chiesa di S. Cristina e la Piazza della Vittoria, mentre all’interno è l'edificio scolastico costruito nel 1911,
Nodica
Centro prettamente rurale che trae le proprie sostanze dalla terra.
Conta circa 1200 abitanti quasi tutti contadini. Popolo laborioso e tenace si distingue per la sua ospitalità.
Il paese è riunito e circondato dalla via comunale che biforcandosi dal lato proveniente da Vecchiano, gira intorno al paese riunendo poi i due bracci a ponente e continuando in unica strada per Migliarino.
I principali prodotti sono: cereali a coltura estensiva, ortaggi, frutta e vino.
Ha l'edificio scolastico, costruito nel 1911, e la Chiesa parrocchiale di S. Simone e Giuda con ampia piazza circondata da platani.
La Chiesa è ricca di belle pitture fra le quali quella del cielo del Coro che rappresenta la Madonna Assunta. Questa pittura è stata ritoccata di recente mentre le altre che adornano le pareti laterali sono di recente.
La torre campanaria si calcola assai antica da una pietra che trovasi alla sua base dal lato di ponente. Prima dell’ultima guerra mondiale era importantissimo il «Centro Radio» ora distrutto.
Il paese ebbe a subire una terribile inondazione nel 1941, quando il Serchio ruppe un argine e invase una grande superficie di terre. Attualmente nel periodo primaverile - estivo si svolge un piccolo mercato di frutta e ortaggi.
Malaventre
È il vecchio paese riconosciuto ancora in diversi casi. Ad esempio: le scuole elementari sono di Malaventre e così la Chiesa parrocchiale. La leggenda narra che il paese fu chiamato così a causa di una epidemia di mal di ventre fatta scomparire poi da un Santo. Per questo il nome di Malaventre. La Chiesa demolita dalla guerra era dedicata a S. Pietro. Oggi però il paese è riconosciuto tutto col nome di Migliarino. La popolazione è dedita all'agricoltura e al commercio.
Si coltivano cereali, vite, ortaggi, frutta.
Il centro, distrutto totalmente dai bombardamenti aerei dell'ultima guerra, è ora quasi ricostruito per intero con moderni fabbricati che danno un nuovo aspetto al paese. Mancano ancora l'edificio scolastico e la Chiesa che presto saranno ricostruiti.
Posto sulla grande arteria nazionale, Via Aurelia, Migliarino è collegato alla citta di Pisa da vari mezzi: treno e auto-servizi. È un centro importante per la sua stazione ferroviaria, a mezzo della quale svolge i suoi commerci con interno e con l'estero, esportando spinaci, cavoli, carciofi, frutta, essendo molto curata la coltivazione di tali generi.
Esisteva prima della guerra un grande mercato ortofrutticolo, coperto, che richiamava molti commercianti da varie localita dell' Italia centrosettentrionale.
Questo fabbricato fu distrutto dai bombardamenti. La popolazione supera di poco i 1200 abitanti. A ovest si stende la grande pineta. della tenuta «Duchi Salviati» dove sorge una splendida villa.
La pineta è ricca di legname che viene esportato per i diversi usi.
Fra le piante conta il maggior numero di pini. Per questo esiste una fabbrica per la lavorazione dei pinoli che assorbe assai mano d' opera, specialmente donne. La fabbrica è attrezzata modernamente.
Inoltre si coltiva it tabacco e anche per questo esiste una fabbrica di essiccazione tabacchi.
Ha un importante ufficio postale con servizio telefonico e telegrafico e una succursale della « Cassa di Risparmio di Pisa ».
Fra le opere più importanti sono: la ricostruzione del ponte sul flume Serchio; la ricostruzione della stazione ferroviaria con due piani caricatori ; la costruzione di cinque edifici per case popolari e quella di uno dei palazzi per il personale che ante-guerra prestava servizionell’importante centro radio di Nodica. Attualmente il paese va riprendendo la sua vita normale.
Una considerazione personale: normale?
Ognuno tragga le sue considerazioni partendo da: era meglio o peggio?
La battuta "normale'" era per Migliarino, le considerazioni intendo per ognuno dei paesi descritti.