Mi torna in mente la poesia del Pascoli che la mia mamma recitava con voce dolce, enigmatica, evocativa, partecipe, ma anche solenne. Mi pare di risentirla.
Per i miei bambini ho sempre celebrato la festa più bella dell'anno dedicata all'infanzia, quella che più di tutte appartiene alla nostra cultura.
Creavo L'ATTESA , lunga, trepidante.
Frequento il Liceo Scientifico indirizzo Scienze Applicate, un percorso incentrato su materie come matematica, fisica, chimica, informatica, italiano, scienze, storia, arte e inlgese, lasciando da parte il latino. È un indirizzo che punta a una preparazione concreta, moderna e dinamica, ideale per chi vuole approfondire discipline scientifiche e tecniche, forse proprio per questo è frequentata più da ragazzi. Con precisione la mia classe è costituita da 25 alunni: 9 ragazze e 16 ragazzi.
Anche se siamo in minoranza, mi trovo molto bene con i miei compagni. Il clima è sereno e collaborativo, questo rende le lezioni e i lavori di gruppo piacevoli. Certo, a volte capita che quando siamo in gruppo i ragazzi tendono a monopolizzare le conversazioni e non concedere troppo spazio a temi femminili, ma non lo considero un ostacolo. Ci sono momenti in cui il loro modo di scherzare o il loro orgoglio può rendere il dialogo meno fluido, però nel complesso c’è rispetto e riusciamo a lavorare insieme.
Ho amiche che frequentano scuole prevalentemente femminili, come certi licei umanistici, e per alcune è un’esperienza molto positiva, mentre altre raccontano difficoltà nel creare legami sereni. Insomma, ogni contesto ha i suoi lati positivi e negativi.
Nella mia scuola, il corpo docente è bilanciato, con una lieve prevalenza di professoresse. Non noto differenze particolari nei loro approcci: tutti cercano di valorizzare ogni studente in modo equo, senza distinzioni di genere.
Non abbiamo ancora intrapreso argomenti basati sul rispetto delle donne e la loro valorizzazione perché al momento non ce n’è stato il bisogno anche se ribadisco l’importanza di sensibilizzare su tali tematiche.
Sono contenta della mia classe, c’è un buon equilibrio e una relazione positiva tra tutti noi. Ogni tanto può nascere qualche incomprensione, ma credo che ciò ci aiuti a crescere e a capire meglio gli altri. Questa esperienza mi sta insegnando molto, non solo le materie del mio indirizzo, ma anche a relazionarmi in modo più consapevole e a trovare il bello nella diversità delle persone con cui mi relaziono ogni giorno.
Serena Corti