Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
L’insediamento di Mr. Trump tra nazionalismo e propaganda
Ha risparmiato la Groenlandia (ma solo perché non ne ha parlato), ha risparmiato il Canada (neanche lui può permetterselo), altrimenti i 30′ minuti di Trump dopo il giuramento rimarranno nella storia come proclamazione belligerante che lancia contro il mondo e anche una buona fetta della società americana.
Prime vittime da domani Messico e soprattutto Panama contro cui ha ribadito, ora come presidente in carica, la minaccia di reclamare (e riprendere) il Canale.
Ma soprattutto una serie dannosa e ripetuta di iperbole nazionaliste come la mia generazione (ho 74 anni) non aveva mai sentito (URSS compresa).
Scrivo a caldo e ci sarà tempo per leggere il testo e le sue imminenti traduzioni in ordini esecutivi (qualcuno li fermerà o ne fermerà uno o due ma la lista è lunga).
C’è tutto quello che ha annunciato e che molti finora hanno fatto finta (per prudenza) di non aver sentito.
Compreso il nuovo nome del Golfo del Messico (per lui vediamo cosa fanno i geografi) ora d’America (neanche delle Americhe al plurale che per lui c’è solo un ricco e dichiaratamente imperialista secchio). Soprattutto, in un discorso scritto e letto attentamente, ha esplicitamente evocato l’espansione territoriale degli Stati Uniti, non dedicando a caso minuti di esaltazione della conquista dell’Occidente mentre menziona la storica missione del paese.
Infine, non solo ha preso tutto, ma tutto della sua retorica rally (che ora è la politica ufficiale di quel grande paese fino ad allora amico) compresa l’espulsione della stessa categoria di persone lgtbq, ma a diversi punti ha ripetuto “Dio è con me. ”
Se le europee non si svegliano ora (e vorrei sapere cosa pensa nella mente e nel cuore #GiorgiaMeloni) prepariamoci ad un declino sicuro da vassalli.
Ero preoccupato: oggi lo sono molto di più. Anche per circa la metà degli americani.
Carlo Fusaro
Presidente del Comitato scientifico di Libertà Eguale. Già professore ordinario di Diritto elettorale e parlamentare nell’Università di Firenze e già direttore del Dipartimento di diritto pubblico. Ha insegnato nell’Università di Pisa ed è stato “visiting professor” presso le università di Brema, Hiroshima e University College London. Presidente di Intercultura ONLUS dal 2004 al 2007, trustee di AFS IP dal 2007 al 2013; presidente della corte costituzionale di SanMarino dal 2014 al 2016; deputato al Parlamento italiano per il Partito repubblicano (1983-