Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Nannicini: il Pd non è credibile se demonizza il Jobs Act - Opportunismo scaricare errori collettivi sull'epoca di Renzi(ANSA) -
ROMA, 22 GEN -"Quando è a corto di idee, il sindacato si rifugia nelle piazze o nei simboli". Lo dice Tommaso Nannicini, sottosegretario nel governo Renzi e 'padre' del Jobs Act, parlando del referendum sul Jobs Act in un'intervista al QN. Secondo Nannicini, il Pd sostiene la battaglia della Cgil "per opportunismo. Per scaricare le colpe collettive degli errori del Pd negli ultimi decenni solo sulla stagione di Renzi. Fare autocritica su altre scelte sarebbe più difficile". L'ex sottosegretario guarda alla linea dei dem sul referendum: "Qualcuno dice che quella posizione segnala uno scivolamento a sinistra, un cedimento al massimalismo. A me sembra solo trasformismo.
Che credibilità può avere un partito che demonizza una riforma che ha fatto poco tempo fa con un leader votato da otto militanti su dieci? Autorevoli dirigenti dell'attuale Pd guidato da Elly Schlein non solo hanno votato quella riforma, ma l'hanno elogiata in giro per le Feste dell'Unità". Per Nannicini "il referendum della Cgil non abroga il Jobs Act", ma "si limita a chiedere di abrogare un decreto che, nei fatti, non esiste più, perché una sentenza della Corte Costituzionale l'ha già stravolto". L'ex sottosegretario afferma: "Chi ci tiene impantanati in una discussione lunare sul Jobs Act guarda più al proprio destino politico che al benessere di chi ci lavora"