Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Era il 1997 quando Benigni scrisse, diresse e interpretò un film che avrebbe cambiato per sempre la storia del cinema italiano.
Una storia semplice, ma straordinariamente potente: quella di Guido, un uomo innamorato della vita che, con la sua fantasia e il suo ottimismo, protegge suo figlio dall’orrore dei campi di concentramento.La notte degli Oscar del 1999 fu un momento storico. Benigni saltò letteralmente sulle poltrone, travolgendo tutti con la sua contagiosa felicità.
Vinse tre statuette: Miglior Film Straniero, Miglior Attore Protagonista e Miglior Colonna Sonora, regalando all’Italia un orgoglio indescrivibile.Ma Benigni è molto più di un uomo da Oscar. È un artista capace di farci ridere, piangere e riflettere con la stessa intensità. Un uomo che ci ricorda, ogni volta che lo vediamo, quanto sia importante trovare la bellezza anche nelle difficoltà.“La vita è bella” non è solo un film, è un messaggio universale: la vita, anche nei suoi momenti più duri, merita di essere vissuta con speranza e amore.
E Benigni, con il suo inconfondibile sorriso, ci insegna ancora oggi a non smettere mai di credere nella magia di un abbraccio, in un sogno e in un sorriso