Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Negli ultimi tempi, osservando le città e i loro ritmi, mi capita spesso di soffermarmi su scene che evocano una profonda tristezza: cani trasformati in oggetti, avvolti in maglioncini sgargianti e accessori scintillanti, mentre i loro padroni – uomini e donne – sembrano più interessati a proiettare un'immagine che a garantire il benessere dei loro compagni a quattro zampe.
Queste creature, private della loro identità, ci costringono a riflettere sul significato di amore e rispetto. Rimproverati, strattonati, costretti a seguire percorsi che non scelgono, diventano simboli di obbedienza muta, sempre subordinati ai desideri altrui. Molti vivono confinati in spazi ristretti, ridotti a un'esistenza fatta di passeggiate obbligate e guinzagli stretti, estraniati dalla loro natura libera e curiosa.
Cosa spinge queste persone a portare i cani ovunque – al mercato, all’Ikea, perfino in luoghi rumorosi e inadatti? I bisogni e le inclinazioni degli animali vengono ignorati in nome di un amore che, spesso, si rivela egoista e malinteso. I cani, esseri pieni di gioia e vitalità, non trovano felicità in un guardaroba alla moda o in un'inclusione forzata nelle routine umane, ma nell’opportunità di esplorare, giocare e socializzare liberamente.
Il cane, da essere vivente autonomo, è diventato uno status symbol. È triste vedere come molti lo utilizzino per colmare vuoti affettivi o addirittura lo trattino come un surrogato di relazioni umane, confondendo i ruoli con termini come “mamma” o “papà”. Questa deriva solleva domande importanti: come siamo arrivati a questo punto? Quali logiche di consumo e alienazione ci hanno portato a investire cifre enormi per acquistare cani come fossero oggetti di moda?
L’amore autentico per un animale si dimostra non nell’uso che facciamo di lui, ma nel rispetto delle sue necessità e della sua natura. Un cane desidera libertà, gioco e un affetto genuino, libero da aspettative che non gli appartengono. È nostro compito ridare dignità a queste creature, offrendo loro spazi sicuri, tempo per essere se stesse e libertà di esprimere la loro essenza.
Viviamo in un’epoca che tende a banalizzare i legami, a superficializzare l’amore. Ma l’autenticità si riconosce nella cura e nel rispetto reciproco. Solo attraverso una relazione fondata su questi valori possiamo restituire ai nostri amici a quattro zampe la libertà e la dignità che meritano, ricordandoci sempre che il loro cuore batte per un mondo più grande del nostro.
Celeste Nostalgia