Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Ieri sera, durante il consiglio comunale di San Giuliano Terme, abbiamo assistito a un episodio gravissimo.
Il consigliere Fabbrini, dimostrando una preoccupante disinformazione sulle tematiche dell'emergenza abitativa e dell'edilizia popolare, ha contribuito a innescare un dibattito divisivo e stigmatizzante.
Il sindaco, nel tentativo di rispondere a un'interrogazione imprecisa, ha sottolineato la difficoltà dei Comuni di far fronte alle emergenze sociali, citando la situazione delle famiglie rom di Ripafratta.
Una situazione complessa che richiede soluzioni concrete e non strumentalizzazioni.
La risposta del consigliere Fabbrini, tuttavia, è stata inaccettabile.
La sua affermazione secondo cui il comune interviene solo nei casi che riguardano le comunità rom, mentre gli italiani devono affidarsi alla provvidenza, è non solo offensiva ma anche profondamente discriminatoria.
Nel 2025 non è più accettabile un linguaggio che divide le persone in base alla loro etnia.
Tutti i cittadini, a prescindere dalla loro origine, hanno gli stessi diritti e meritano le stesse opportunità.
Fratelli d'Italia, con queste dichiarazioni, dimostra ancora una volta di essere più interessata a fomentare divisioni che a costruire una comunità unità e solidale.
È ora di porre fine a questo clima di intolleranza e di costruire una comunità dove tutti si sentano accolti e rispettati.