Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Martedì scorso abbiamo vissuto uno dei passaggi più significativi di questa legislatura: la Toscana, prima in Italia, ha approvato una legge sul "fine vita".
Si tratta di una norma che attua una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 e colma un vuoto normativo dovuto al fatto che il Parlamento, in tutto questo tempo, ha deciso di non procedere in alcun modo alla sua attuazione.
Non è stata una scelta facile, ma siamo sicuri che aver riconosciuto la libertà e la dignità di ogni persona, anche nel momento più difficile della loro esistenza, faccia della Toscana una regione ancora più giusta, più umana, più vicina a chi soffre.
E' un testo che qualcuno ha provato a strumentalizzare e politicizzare ma che, in realtà, definisce modi e tempi chiari e certi per cui si può ricorrere a questa procedura.
Ora spetta al Parlamento colmare il vuoto normativo, così da garantire a tutti i cittadini italiani un quadro legislativo chiaro e uniforme su un tema di grande rilevanza etica e sociale.
La strada dei diritti va percorsa con coraggio, responsabilità e rispetto.
Noi l’abbiamo fatto.
E crediamo che tutta la Toscana possa esserne orgogliosa.