IL VESTITO DI TRUMP.

Non ho la pretesa di insegnare strategia geopolitica ad alcuno e men che meno ai potenti del mondo. 
Però vorrei anche essere rassicurato che Trump, che in questo momento sta cercando di mostrare al mondo che “scopa nuova scopa bene” ci stia con la testa.
Lui e i suoi uomini continuano a dire che la competizione principale degli Usa è con la Cina. Bene. Allora facciamo un ragionamento ordinato.
Fino ad oggi i primi quattro principali attori mondiali, con pesi e interessi differenti , ma comunque in campo, sono stati Usa, Cina, Europa e Russia.
La Cina ha come principale alleato la Russia, gli Usa hanno l’Europa. 
Trump si sta mettendo in urto con l’Europa, sua principale alleata anche dal punto di vista politico – militare, e si sta proponendo alla Russia come potenza “amica”.
Si mostra comprensivo e cedevole sull’Ucraina (niente ritorno ai confini di prima del 2014, niente ingresso nella Nato); rivorrebbe la Russia nel G8; ammicca verso Putin alzando la posta di partecipazione alla Nato, come si rilancia a poker per far uscire dal gioco gli avversari, in questo caso gli alleati; minaccia e applica i dazi più pesanti agli alleati piuttosto che alla Cina.
Evidentemente immagina che possa sottrarre la Russia all’alleanza con la Cina e di andare al confronto competitivo con Xi Jimping da solo. L'Europa non conta e seguirà, pensa, Che altro può fare?
Certo, andare da solo sarebbe ottimo per uno che non ha nessuna intenzione di spartire qualunque genere di guadagno, poco o tanto che sia, e che vuole condurre le trattative a modo suo. 
Ma forse Trump non ha capito né la Russia, ma soprattutto la Cina. 
Se dà un vantaggio alla Russia sull’Ucraina rafforza solo un alleato di ferro di Pechino. Si studi i trattati che i due hanno solennemente firmato da tre anni a questa parte. Solo per dirne una.
Se dà per buona la linea che i confini degli Stati sono violabili a discrezione del più forte militarmente, stia pronto a girarsi dall’altra parte, non solo quando Putin rivendicherà Moldova e Georgia ma, se la Nato sarà destrutturata,  quando tenterà di forzare l’Europa dai Paesi Baltici. 
Ma soprattutto getti la spugna su Taiwan. 
E tutto questo per cosa?  Per ottenere con la prepotenza meno di ciò che tra alleati leali ci si potrebbe scambiare e fare fronte pacificamente alla competizione con la Cina? La cui alleanza con la Russia è irrinunciabile anche per ragioni di controllo di Pechino su Mosca. 
Sui limiti e gli errori dell’Europa non torno. Si dia una mossa! Ma questi non possono essere un alibi per una politica, come quella di Trump, che appare autolesionista  per l’Occidente, quindi anche per gli Usa.
I quali continuano a dire che “devono rientrare nelle spese” , ma questo è un argomento pretestuoso. Perché se gli Usa sono, come sono attualmente, la prima potenza economica e militare del mondo, e lo rimarranno per i prossimi 10/15 anni minimo, lo si deve al loro sistema di solide alleanze proprio coi paesi coi quali Trump si sta mettendo in urto. 
I quali hanno preso, ma anche dato agli Usa in termini di una leadership politica mondiale che ha avuto enormi  e positive ricadute economiche indirette. Non esiste solo la bilancia commerciale.
Qualcuno racconti a Trump la favola dei vestiti nuovi dell’imperatore, dell’europeo Andersen.