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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Mazzarri (Lista Boggi Sindaco)
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso
GRAZIE PRESIDENTE MATTARELLA.

15/2/2025 - 13:19

GRAZIE PRESIDENTE MATTARELLA.

 

Pubblico il passaggio del discorso del Presidente Mattarella pronunciato all’Università di Aix-Marseille il 5 febbraio scorso e che il Cremlino ha definito “blasfemo”: “Una riflessione sul futuro dell’ordine internazionale non può prescindere da un esercizio di analisi che, guardando alle incertezze geopolitiche che oggi caratterizzano il nostro mondo, richiami alla memoria la successione di eventi, di azioni o inazioni, che condussero alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale.

La storia non è destinata a ripetersi pedissequamente, ma dagli errori compiuti dagli uomini nella storia non si finisce mai di apprendere. La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell’economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. La libertà dei commerci è sempre stata un elemento di intesa e incontro. Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, al più contando sulle risorse di popoli asserviti d’oltremare. Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali.Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista.

Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura.

 

”******Così il nostro Presidente della Repubblica ha riaffermato la dignità dell’Italia e dell’Europa e la verità della storia passata e presente.A conferma che la situazione attuale ha fortissime analogie con le ideologie del passato la novità di oggi è lo sdoganamento politico, da parte delle più alte cariche degli Usa, dal Vice Presidente Vance, al Segretario alla difesa, allo spicciafaccende Musk, del partito neonazista tedesco AfD a pochi giorni dalle elezioni politiche tedesche.Se questo lo si mette in relazione con la condiscendenza di Trump nei confronti del criminale di guerra Putin, col suo atteggiamento padronale nei confronti dell’Ucraina e con quello di aperta ostilità nei confronti dell’Europa, l’analisi di Mattarella sulla natura dell’aggressione russa all’Ucraina è pienamente dimostrata.Con l’aggravante della deriva neoimperialista e reazionaria degli Usa. Una miscela esplosiva per il mondo, altro che Pace!

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15/2/2025 - 23:12

AUTORE:
Daria Kryukova

... ma Putin. E lo dico da russa.
È Putin che sta cercando di riscrivere la storia – l’ennesima prova è l’assenza di qualsiasi menzione degli ucraini sul sito dedicato all’anniversario della Vittoria.
È Putin che ha insultato il grande sacrificio di milioni di cittadini sovietici, equiparando la vittoria nella Grande Guerra Patriottica alla sua guerra criminale in Ucraina. Fin dall’inizio dell’invasione, in Russia la propaganda ha martellato con slogan come “siamo come i nostri nonni”, “ripeteremo l’impresa dei nostri nonni”, “uccidiamo i nazisti ucraini”. È Putin che usa la Grande Vittoria per legittimare la sua guerra di aggressione.
Sono sicura che il mio bisnonno, morto nella Grande Guerra Patriottica , si rivolterebbe nella tomba sapendo che Putin sta distruggendo l’Ucraina e gli ucraini – quelli con cui ha combattuto fianco a fianco contro i nazisti. In Russia, all’inizio della guerra, circolava un meme con l’immagine del primo cosmonauta, Yuri Gagarin, con la scritta:
“Allora, discendenti, come va? Avete già conquistato Marte? Cosa? Siete in guerra con l’Ucraina??? Eh… e contro chi???”
Putin ha bruciato il grande sacrificio di milioni di persone per le sue piccole ambizioni personali. Noi russi contrari alla guerra non celebriamo più il Giorno della Vittoria – una festa sacra che abbiamo sempre commemorato. Adesso è solo disgusto. La sensazione è che Putin lo abbia macchiato e rubato.
Noi russi ci eravamo abituati a considerarci i vincitori del fascismo – e forse proprio per questo non ci siamo accorti di quando la Russia stessa è diventata fascista. Ci sembrava impossibile che un Paese che ha pagato un prezzo così alto per sconfiggere il nazismo potesse trasformarsi in ciò contro cui ha combattuto.
Forse è successo quando lo slogan principale del Giorno della Vittoria, “mai più” e “basta che non ci sia la guerra”, è stato sostituito con “possiamo ripeterlo”. Quando sono scomparsi quasi tutti coloro che sapevano cosa fosse la guerra e cosa fosse il nazifascismo.
La vittoria nella Seconda guerra mondiale ha dato all’URSS prima, e poi alla Russia, un enorme credito morale. Le potenze occidentali hanno ingoiato prima l’occupazione dei Paesi baltici, poi molto altro ancora. L’URSS e poi la Russia sono diventate membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU con diritto di veto. Il sacrificio del popolo sovietico non è mai stato dimenticato e ha garantito alla Russia un enorme capitale morale.
E Putin ha semplicemente bruciato tutto questo capitale nella sua guerra in Ucraina. L’ha bruciato bombardando Kiev, Charkiv e Mariupol. L’ha bruciato uccidendo civili a Bucha, Irpin e Kramatorsk. L’ha bruciato scatenando la più grande guerra in Europa dal 1945.
Putin, non Mattarella.
E il presidente italiano ha assolutamente ragione nel dire che la guerra di Putin ricorda molto il Terzo Reich. È proprio così. Si tratta di una guerra di conquista sanguinaria.

15/2/2025 - 19:35

AUTORE:
Andrea Paganelli

... e c'ha preso in pieno.
Studiate ignoranti, che dovreste essere europei anche voi.
Poi dite di aver combattuto e sconfitto il nazifascismo... non ci avete ancora capito nulla, neppure dopo 80 anni...
Il fascismo si sconfigge con la democrazia e l'autodeterminazione dei popoli, non invadendo e occupando militarmente paesi democratici, liberi e sovrani.