Un esperienza di crescita di gruppo famiglia grazie a due meravigliosi cucciolotti.
RAFEE, figlia di una galga spagnola abbandonata incinta, salvata da un associazione .Tutti i cuccioli sono stati adottati.
UGO meticcio di una cucciolata abbandonata. Saputo successivamente che insieme ai fratellini è stato protagonista di un servizio TV sui cani abbandonati..
Dichiarazioni alla stampa del Presidente Mattarella in Visita Ufficiale nella Repubblica di Montenegro
Cettigne (Montenegro), 19/02/2025 (II mandato)
Ringrazio molto il Presidente Milatović per l’accoglienza calorosa e amichevole che ha riservato a me e alla delegazione che mi accompagna.
Lo ringrazio molto, particolarmente, per l’alta onorificenza che mi ha conferito dalla quale sono onorato.
Ho ricordato al Presidente la mia visita in Montenegro nel 2015, una delle prime che ho fatto appena eletto Presidente della Repubblica. E ho ricordato - come il Presidente ha cortesemente rammentato - la sua visita al Quirinale a Roma nel 2023, in cui abbiamo parlato ampiamente e operativamente dell’amicizia e della collaborazione fra Montenegro e Italia.
L’intensità delle nostre interazioni, della cooperazione che intercorre fra i nostri Paesi, testimoniata anche dai tanti incontri ai più alti livelli politici e istituzionali, dimostrano la solidità dell’amicizia che intercorre e della collaborazione che vi è; e che è anche un’amicizia storica.
Il Presidente ha ricordato poc’anzi la Regina Elena, montenegrina, Regina d’Italia, che è stata in Italia amata come una regina circondata dall’affetto della popolazione. Sono lieto, qualche anno, di aver fatto tornare in Italia la sua salma, la sua sepoltura era in Francia, è tornata in Italia, ospitata in un santuario italiano.
In questo quadro di grande amicizia, di storici rapporti di collaborazione e di affetto tra Montenegro e Italia, abbiamo anche intense relazioni economiche. Possiamo ampiamente collaborare - il Presidente poc’anzi ha ricordato i tanti settori in cui collaboriamo, e sono molti - e possiamo, in ciascuno di questi, accrescere le forme di collaborazione, anche in quello economico e in settori strategicamente importanti, avanzati come tecnologia, che possono vedere investimenti e collaborazione fra i nostri Paesi.
Abbiamo anche, naturalmente, una grande collaborazione - che il Presidente ha rammentato - sul piano della legalità, della lotta alla criminalità organizzata.
È un impegno - come ha sottolineato poc’anzi il Presidente Milatović - che viene fatto per il futuro dei nostri giovani, per la democrazia autentica, per la correttezza della vita dei nostri Paesi e in omaggio dei tanti martiri che hanno combattuto la criminalità organizzata, cadendone vittime, ma che hanno lasciato un patrimonio, non abbandonato anzi coltivato e sviluppato, di impegno per la legalità.
Abbiamo anche parlato, naturalmente, del percorso verso l’Unione europea del Montenegro, di cui il Presidente ha poc’anzi rammentato il sostegno dell’Italia. L’Italia è convinta dell’indispensabilità e dell’urgenza dell’ingresso del Montenegro, come di quella degli altri Paesi dei Balcani occidentali che ancora non ne fanno parte, nell’Unione europea.
L’obiettivo del 2028 è un obiettivo praticabile. Che il Montenegro possa entrare nell’arco di pochi anni nell’Unione Europea è dimostrato dai progressi fatti nel processo di riforme e da quanto attestato nella recente Conferenza bilaterale di dicembre scorso a Bruxelles. Riconoscimenti significativi e importanti che l’Unione europea ha fatto al percorso di avvicinamento del Montenegro.
Occorre, naturalmente, continuare in quella strada. L’Italia collabora con il Montenegro sotto ogni profilo, perché è convinta dell’importanza dell’ingresso nell’Unione di tutti i Paesi dei Balcani occidentali che ancora non ne fanno parte e il Montenegro è in posizione particolarmente avanzata in questo percorso.
E questo sottolinea da parte nostra un impegno ulteriore a sostenere il Montenegro, ad accompagnarlo, a fornire ogni possibile aiuto, assistenza, collaborazione a questo riguardo. Abbiamo anche parlato con il Presidente - in questo quadro storico - di completamento di unificazione dell’Europa, con l’ingresso dei Paesi dei Balcani occidentali, di tutti i Paesi dei Balcani occidentali.
Abbiamo parlato con il Presidente del futuro dei nostri giovani, della democrazia. Abbiamo parlato dell’importanza di preservare le democrazie liberali e di come la democrazia, e i valori che essa coltiva - libertà, uguaglianza di diritti, benessere per tutti, pace e collaborazione internazionale - vada costantemente consolidata, vissuta, affermata, perché possa continuare a garantire queste prospettive alle comunità che la adottano; e presumibilmente, sperabilmente, all’intera comunità internazionale.
L’Unione europea è appunto questo, un insieme di valori, che rende possibile, facile e agevola la collaborazione sotto ogni profilo economico, culturale e politico tra i Paesi che ne fanno parte. Con una crescente collaborazione per un futuro comune che toglie ed elimina le lacerazioni e le contrapposizioni.
Abbiamo anche parlato con il Presidente della collaborazione culturale che intercorre tra Montenegro e Italia. Tra poco visiteremo la mostra che mette in evidenza la collaborazione e l’amicizia fra i due popoli, montenegrino e italiano, ed è emblematico della collaborazione di scambi culturali che vi sono sempre stati tra le due sponde dell’Adriatico.
In tutto questo abbiamo sottolineato quanto sia importante per il mondo garantire serenità, pace, quella che l’Unione europea pratica al proprio interno, che ha garantito in questi oltre settant’anni anni al continente europeo, evitando - fino a quanto avvenuto tre anni fa con l’Ucraina - conflitti fra gli Stati e garantendo un futuro di collaborazione, come vorremmo che fosse per ogni parte del mondo.
Per questo ringrazio molto il Presidente Milatović per l’invito- che mi ha onorato- a venire in Montenegro, per la amicizia, sottolineata ancora una volta, che lega Montenegro e Italia e per l’impegno collaborativo che abbiamo ribadito entrambi.
L’Italia è amica del Montenegro, intende collaborare su ogni aspetto con il Montenegro e sarà sempre al fianco del Montenegro in questo percorso comune.
Grazie Presidente della sua accoglienza.
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Domanda. Il Presidente Mattarella ha appena accennato al quadro internazionale di difesa delle democrazie, però in questi giorni si registra una crescente aggressività, sino alle minacce, da parte della Russia verso l’Italia e verso anche altri Paesi. In una fase internazionale estremamente delicata, in cui tra l’altro si inserisce anche l’importante percorso del Montenegro verso l’Unione europea, volevo sapere, se avete toccato anche questi argomenti, se sono preoccupanti, quali sono le relazioni da avere oggi con Mosca? Grazie.
Presidente Mattarella. Non è un argomento di cui abbiamo parlato nei colloqui e neppure un argomento che riguarda i rapporti tra Montenegro e Italia, ma per il rispetto doveroso alle libere domande della stampa risponderò volentieri.
Da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia – e in questo ambito quel che io personalmente ho sempre espresso ai numerosi interlocutori internazionali con cui mi sono incontrato nella vita internazionale - è nitida, limpida, chiarissima. Quella dell’invito al ristabilimento del rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, della sua indipendenza e dignità - qualunque sia la sua dimensione - piccolo o grande che esso sia.
Questa ferma, vigorosa affermazione sui principi della Carta dell’ONU, del diritto internazionale, dell’eguaglianza e dignità di ogni Stato è stata alla base del sostegno che l’Italia, con l’Unione europea e con gli Stati Uniti, ha assicurato all’Ucraina, per resistere alla violenza delle armi.
Questa posizione è sempre stata accompagnata dall’auspicio che la Russia torni a svolgere il proprio ruolo, di grande rilievo e importanza, nella comunità internazionale, nel rispetto dei principi del diritto internazionale e della dignità e sovranità di ogni Stato.
Questo auspicio è quello che anch’io ho sempre fatto negli incontri che ho avuto. È un auspicio di rispetto del diritto internazionale – ripeto - dalla Carta delle Nazioni Unite, della sovranità di ogni Stato e degli impegni bilaterali.
A questo riguardo, forse, è utile ricordare che quando l’Ucraina, con il consenso della Russia, divenne indipendente, all’inizio degli anni ’90, disponeva, nel suo territorio, di una grande quantità di armi nucleari: circa un terzo dell’arsenale nucleare di quella che era stata l’Unione Sovietica era in possesso dell’Ucraina nel suo territorio. Su sollecitazione degli Stati Uniti e della Russia, l’Ucraina ha consegnato alla Russia quelle migliaia di testate nucleari di cui disponeva e di cui era in possesso, che l’avrebbero, certamente, messa al sicuro da ogni aggressione e invasione.
A fronte di quello, nel trattato sottoscritto con Russia, Stati Uniti, Regno Unito, l’Ucraina registrava l’impegno di quei Paesi - la Russia anzitutto - a rispettarne e garantirne l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale.
Questo è il mondo che noi vorremmo che si ripristinasse: quello in cui si rispettano gli impegni assunti, quello in cui si rispetta il diritto internazionale.
Domanda. Chiedo al Presidente Mattarella e anche al Presidente Milatović se avete migliorato i vostri rapporti, soprattutto nel raggiungimento dell’obiettivo dell’ingresso del Montenegro nell’Unione. Qual è il vostro contributo al Montenegro sulla sua strada verso la Comunità europea?
Presidente Mattarella. L’Italia ha sempre sostenuto con forza e con vigore in ogni sede, anche dentro l’Unione europea, il suo Consiglio e la sua Commissione, l’importanza e l’urgenza di rendere celere l’ingresso nell’Unione dei Paesi dei Balcani occidentali che non ne fanno ancora parte.
Lo ha fatto anche durante gli anni in cui, senza alcuna ragione, alcuni Paesi dell’Unione hanno frenato rispetto a questo processo e, naturalmente, l’Italia ha continuato a farlo con molto vigore. Adesso finalmente si è superata questa remora di alcuni Paesi dell’Unione, nella convinzione che sia indispensabile per l’intera Europa, storicamente, ma anche per l’Unione europea che non sarà completa e realizzata davvero senza questo ingresso.
L’Italia sta anche collaborando attivamente e concretamente, con la collaborazione bilaterale, per accompagnare, dando gli aiuti richiesti e ritenuti necessari dal Montenegro per il percorso di riforme da completare, per giungere all’acquis comunitario che consenta di entrare nell’Unione europea.
L’Italia sta collaborando in ogni modo, sul piano interno dell’Unione, sul piano bilaterale con il Montenegro ed è lietissima di registrare i grandi progressi fatti in questo percorso che pone il Montenegro in posizione di particolare avanzamento rispetto alla prospettiva di ingresso nell’Unione, che appunto è realizzabile in pochi anni. L’Italia ritiene sia possibile e aiuterà in tutti i modi perché questo avvenga.
Domanda. Devo chiederle Presidente se avete parlato anche dell’Ucraina e se pensa che l’Europa e la Nato, di cui il Montenegro fa parte, alla fine saranno uniti, oppure qualcuno accederà al vassallaggio felice di cui lei ha parlato a Marsiglia?
Presidente Mattarella. Abbiamo parlato, come ho detto prima, non di questi argomenti con il Presidente ma dell’equilibrio europeo e della pace in Europa e nel mondo, e quindi abbiamo in qualche modo toccato questo argomento, con l’auspicio che si raggiunga una pace giusta e che non sia fittizia, non sia non sia fragile, non sia superabile o accantonabile nell’arco di poco tempo.
Per quanto riguarda la Nato. La Nato è nata decenni e decenni addietro, ha decenni di storia solida alle spalle e non c’è nulla che possa incrinare la forza di questo legame. Non ho questo timore: la Nato è irrobustita dalla sua storia, dagli obiettivi conseguiti, dalla sicurezza garantita non soltanto ai suoi membri, e non vi è il pericolo che possa incrinata da qualsiasi cosa.