Un esperienza di crescita di gruppo famiglia grazie a due meravigliosi cucciolotti.
RAFEE, figlia di una galga spagnola abbandonata incinta, salvata da un associazione .Tutti i cuccioli sono stati adottati.
UGO meticcio di una cucciolata abbandonata. Saputo successivamente che insieme ai fratellini è stato protagonista di un servizio TV sui cani abbandonati..
Quella sera uscì subito terminata la sua parte nello spettacolo, mentre sul palco Lionello intratteneva ancora il pubblico del Bagaglino nell'orami consolida usanza del monologo post-finale del primo attore.
Era una calda serata primaverile e Franco uscì camminando faticosamente direttamente dalla platea.
Fu, per me, tropo forte la volontà di salutarlo; mi avvicinai dicendogli che ero un assido frequentatore del cabaret romano e che apprezzavo molto il suo genuino umorismo e la sua caratteristica maschera.
Mi salutò sorridendo come dicesse "lo so" mentre ci dirigevamo verso il parcheggio dei Taxi poco prima di Piazza di Spagna dove salì di corsa su un' auto allontanandosi velocemente..
E' stato uno degli incontri più brevi che abbia avuto ma per me fu indimenticabile i suoi occhioni celesti mi folgorarono e mi rimasero impressi nella memoria
Una veloce stretta i mano; non ebbi neppure il tempo e la forza di chiedergli l'autografo sul programma di sala che, come sempre, tenevo nella mia tasca..
Abitava in una piccola stanza con la famiglia nel quartiere Ponte accanto alla trattoria "da Picchiottino" dove dopo il pranzo intratteneva i commensali con battute, monologhi, imitazioni di personaggi famosi che gli venivano naturali.
Nel 1975 qui lo vide Pingitore che lo portò al Bagaglino il cabaret più celebre di Roma e la sua vita cambiò di colpo. Teatro, cinema e televisione lo videro protagonista per soli 12 anni perché nel 1987 a soli 56 anni ci lasciò per sempre.
Si ricorda per i suoi "Tze Tze" che intercalava nel suo caratteristico parlare e per il ruolo di "Venticello" per gli schiaffi che riceveva da "Er Monnezza" alias Tomas Milian.
A questo proposito Tomas ha ricordato spesso che al suo funerale si nascose dietro ad una colonna della chiesa per dare un'ultima carezza-puffetto alla bara al suo passaggio di fronte a lui.
Nel 2014 è uscita la sua biografia "E poi comincetti a fa' l'attore" curata da Ezio Cardarelli per le edizioni Ad Este dell'Equatore di Napoli.
Il cognome Lechner si può vedere ancora nei titoli di coda nei programmi di varietà di Mediaset. è il figlio che lavora come tecnico di ripresa cinematografica e televisiva.
Ed ora vi propongo la curiosa descrizione dell'origine del cognome che passa anche da Livorno
Un piccolo giro d’Italia per raccontare la storia della famiglia Lechner.
La famiglia ha origine tirolese, almeno secondo il dizionario storico ed etimologico “Cognomi d’italia” della Utet.
Diffuso tra Brunico e Bressanone è presente anche con le varianti Lecner e Lechener.
Ed è proprio con questa ultima variante Lechener che troviamo il capostipite di questa famiglia.
Siamo a Livorno ed il protagonista di questa storia si chiama Antonio Lechener, nato attorno al 1780/90.
Antonio crescendo si sposa con Caterina Ogliara. I due hanno perlomeno due figli. Nel 1816 a Livorno nasce Mattia, l’altro si chiama Paolo (morì poi a Roma nel 1881).
La famiglia si trasferisce a Roma dando inizio di fatto alla famiglia dei Lechener (poi Lechner) romana.
Mattia inizia a fare il cappellaio, mestiere che poi tramandò a diversi figli. Crescendo mette su famiglia nella città eterna sposando Angela Adelaide Adinolfi.
I due hanno diversi figli, tra cui: Cesare (nato nel 1856), Virginia (morta nel 1881), il cappellaio Ettore (1849-1899), Augusto (morto nel 1884), Amalia ( morta nel 1914).
Mattia e la moglie Angela muoino entrambi nel 1899.
Mattia aveva la veneranda età di 83 anni.
La morte a Roma di Mattia Lechener che ne attesta la nascita a Livorno
Loro figlio Cesare cresce, il cognome si è già trasformato in Lechner, e di mestiere inizia a fare il cocchiere.
Decise di mettere su famiglia e per farlo sposa la bella Emilia. L’anno è il 1877.
Lechner Cesare, cocchiere e Togliatti (Toglietti) Emilia, sarta, nata nel 1860, figlia di Francesco, coronano il loro sogno d’amore e vanno a vivere assieme a Via dei Cappellari, sempre a Roma.
Anche questa unione è felice e benedetta da diversi bambini.
Nascono Francesco (morto nel 1888), Elettra (morta nel 1911), Francesco ( morto nel 1880), ed i gemelli chiamati in onore della città Romolo e Remo, nati e morti nel 1891 ed Ernesto.
Il giorno è il 18 di marzo del 1889.
Sono passati 12 anni dal loro matrimonio, quando nasce anche Ernesto. Ernesto di mestiere ripara i forni dei fornai, infilandosi in cappe e comignoli.
Un lavoro duro e difficile.
Ernesto si sposa il 10 maggio del 1914 con Angelina Giovannoni.
Il frutto della loro unione è uno dei personaggi più spassosi ed oggi diremo CULT del cinema italiano degli anni 80 e 90 Franco Lechner in arte Bombolo (22.5.1931 – 21/8/1987).