Un esperienza di crescita di gruppo famiglia grazie a due meravigliosi cucciolotti.
RAFEE, figlia di una galga spagnola abbandonata incinta, salvata da un associazione .Tutti i cuccioli sono stati adottati.
UGO meticcio di una cucciolata abbandonata. Saputo successivamente che insieme ai fratellini è stato protagonista di un servizio TV sui cani abbandonati..
L'amministrazione comunale di San Giuliano Terme promuove un importante momento di informazione e dibattito pubblico con l'assemblea "La legge sul fine vita in Toscana: che cosa cambia?", in programma venerdì 14 marzo alle ore 18:00 presso la sala del consiglio comunale.
L'iniziativa nasce nell’ambito delle attività promosse dalla presidente del consiglio comunale con delega ai diritti civili e alle pari opportunità Elisa Pistelli e rappresenta un’occasione importante per approfondire le implicazioni della storica legge regionale approvata lo scorso 11 febbraio.
L’assemblea è aperta a tutta la cittadinanza e si propone di offrire un’informazione chiara sulla nuova normativa regionale, approvata a larga maggioranza dal consiglio regionale della Toscana su iniziativa dell’associazione Luca Coscioni.
La legge, dando attuazione a una sentenza della Corte Costituzionale del 2019, garantisce a chi si trova in condizioni di sofferenza estrema la possibilità di scegliere consapevolmente il proprio fine vita, con procedure definite e tempi certi, riaffermando l’impegno della Regione Toscana per la dignità e l’autodeterminazione delle persone.
All’incontro interverranno il presidente del consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, il professore di diritto costituzionale dell'Università di Pisa Giuseppe Campanelli, il consigliere comunale e medico Dott. Paolo Malacarne, ex primario di terapia intensiva a Pisa, che illustrerà gli aspetti sanitari della normativa e il sindaco di San Giuliano Terme Matteo Cecchelli, che trarrà le conclusioni dell’assemblea.
A moderare l’evento sarà la presidente del consiglio comunale Elisa Pistelli.
"Questa assemblea non è solo un momento informativo, ma un’opportunità di confronto su temi fondamentali come la libertà di scelta e il rispetto della dignità umana", sottolinea Elisa Pistelli.
"Come amministrazione, riteniamo essenziale fornire ai cittadini gli strumenti per comprendere a fondo le leggi che riguardano i loro diritti fondamentali."
"È importante che la nostra comunità partecipi attivamente a questo dibattito", aggiunge la presidente Pistelli. "L’assemblea sarà un’occasione preziosa per approfondire un tema che tocca la dignità e l’autodeterminazione di ogni persona, principi alla base del nostro impegno istituzionale quotidiano."
Così Antonio Mazzeo illustra la legge:
" Il tema è di straordinaria rilevanza etica, giuridica e sociale, come il diritto a scegliere con dignità il proprio fine vita, e la legge recentemente approvata dalla Regione Toscana su questa materia ha permesso di riportare al centro del dibattito nazionale, e ora anche Parlamentare, una materia che per troppo tempo è stato rinviato nonostante, dal 2019, esista una sentenza della Corte Costituzionale che ha chiarito quanti e quali possano essere i margini di intervento in tema di fine vita.
La Toscana ha sempre avuto una storia di progresso e di tutela dei diritti civili.
Con la nostra legge sul fine vita, abbiamo voluto dare un segnale chiaro e forte: il diritto all’autodeterminazione della persona è un principio che va tutelato e garantito.
Non si tratta di imporre scelte, ma di riconoscere a ogni individuo la libertà di decidere per sé, con consapevolezza e dignità.
Ci tengo a sottolineare con grande chiarezza questo punto perché è dirimente anche rispetto alle tante valutazioni che sono state fatte, al dibattito che si è aperto nell’opinione pubblica e a quello che, immagino, potrà esserci anche stasera.
La legge toscana è una legge procedurale che non entra minimamente nell’ambito di tematiche generali di competenza nazionale, ma si muove esattamente nel perimetro di ATTUAZIONE e ORGANIZZAZIONE definito dalla sentenza della Corte Costituzionale. Definisce, cioè, modi e tempi certi e univoci su tutto il territorio regionale relativi a come si può e si deve mettere in pratica la sentenza stessa.
E’ insomma la dimostrazione che, con coraggio e responsabilità, si possono trovare soluzioni che rispettino la Costituzione, la volontà dei cittadini e le indicazioni della Corte Costituzionale.
Il tutto nel pieno rispetto della ripartizione delle competenze regionali e nazionali che sono indicate nel titolo V della Costituzione.
Su questo, permettetemelo, voglio fare un breve ma importante inciso e sottolineare quanto e come il lavoro che la terza commissione del consiglio regionale, presieduta da Enrico Sostegni, insieme all’Associazione Coscioni e ai soggetto promotori della legge di iniziativa popolare, sia stato importantissimo ed abbia permesso, partendo dal testo sottoscritto da oltre 11mila cittadini, di arrivare al testo finale approvato in aula.
Aggiungo un elemento ulteriore, per me tutt’altro che scontato: il dibattito in aula che ha portato poi all’approvazione trasversale e a larga maggioranza del testo, è stato uno dei piu approfonditi, intensi, rispettosi e profondi che abbiamo visto nell’intera legislatura.
Un dibattito nel quale sono emersi non solo legittimi distinguo di natura politica ma anche e soprattutto le convinzioni, le sofferenze e le esperienze personali.
Per tanti di noi, me compreso, non è stato un percorso semplice, ma mai come di fronte a questa legge la differenza tra il fermarsi al “titolo” e andare ad approfondire l’effettivo contenuto e l’effettiva sostanza della norma è stata enorme.
E siamo contenti e orgogliosi, lo dico con grande chiarezza, che quanto accaduto in Toscana sia servito da stimolo per riprendere questa discussione anche a livello nazionale.
Sappiamo che la Consulta ha già sollecitato più volte il Parlamento affinché intervenga con una legge nazionale.
E noi, con la nostra iniziativa, abbiamo voluto dare un contributo concreto affinché questo accada ben sapendo, e anzi sottolienando e auspicando, che una eventuale norma nazionale supererebbe e farebbe cadere quella regionale.
Perché i diritti non possono essere lasciati a vuoti normativi o a decisioni della magistratura. Serve una legge chiara, giusta, rispettosa delle diverse sensibilità, ma soprattutto rispettosa della libertà di scelta di ogni persona.
Oggi diamo seguito a questo percorso.
Il confronto di oggi è un’ulteriore occasione per ribadire che l’Italia non può più rimandare.
Continueremo a fare la nostra parte affinché, anche grazie all'esempio della Toscana, il Paese compia finalmente quel passo di civiltà che in molti chiedono".
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.