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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ma se Trump invade la Groenlandia, territorio danese .....
Perché, si può anche scegliere i menù ? Allora .....
. . . ndove?
Nsenno' fai come Mario del Franceschi .....
. . qualcuno mi saprebbe dire in quale fascia oraria .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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passano gli anni
cambiano i volti belli
ma i tuoi occhi sono rimasti
quelli di allora
ed è nei tuoi occhi che vedo
l'amore che non è mutato

e .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Di Umbrto Mosso
Piazza bella piazza

16/3/2025 - 11:27


PIAZZA BELLA PIAZZA.

Una grande manifestazione di massa, come non se ne vedevano da anni, si presta sempre a tante interpretazioni.
Anche contraddittorie se prese ciascuna come rappresentazione specifica di questo o quel gruppo del quale si compone una società civile ricca come la nostra.

Della manifestazione di ieri a Roma bisogna cogliere, se c’è, il senso politico generale, il segno che ha lasciato in chi ha voluto manifestarsi  in quel modo e a chi quella manifestazione era diretta.
Al di la delle differenze quattro punti mi sembrano emergere  da quella piazza così sorprendente per tutti. 


Primo: la società civile, democratica, partecipativa c’è e se la chiami risponde.

Secondo: quella società crede ancora nell’Europa e, tra ritardi e delusioni, nel momento difficile si stringe attorno all’Unione che vuole ancora più coesa e forte.

Terzo: quella società ha capito benissimo da dove viene il pericolo per la nostra libertà e democrazia e sa che quel pericolo non si fa scrupolo delle nostre vite come non se ne è fatto delle vite del popolo Ucraino.

Quarto: quella società sa che quel pericolo va fronteggiato con ogni mezzo adeguato. Anche, purtroppo, con quello militare che siamo costretti a dover adeguare.

Il rischio che quella manifestazione diventasse la stanca ripetizione di certo esibizionismo finto pacifista, o peggio - come auspicato da qualcuno -  l’occasione per una ennesima provocazione propal c’era, ma non si è manifestato. 
Vetero bolscevichi e Vannacci erano insieme da un’altra parte, il signor Conte anche. Piazza libera tutti!
Le sfumature e le differenze sono proprie dei caminetti o dei tavoli programmatici. Giusto così, le forze politiche devono fare la sintesi.
Ma ora  c’è da cogliere questo sentimento unitario europeo che sta sopra ad ogni altra divisione. E’ la coscienza pacifica di chi ha paura della guerra e la respinge, ma ha capito che limitarsi a invocare la pace senza prepararsi a difenderla è il trucco infame di chi ci vuole schiavi.

Potremo discutere a Roma il “come” e il “chi”, ma mantenendo forte l'impegno alla difesa della Sagunto  che è nei nostri confini europei. Non solo quelli di stato, ma anche quelli politici e di coscienza.
Questo ho capito essere stato il denominatore comune di quella piazza.
Soprattutto ascoltando le voci delle persone, i loro commenti rilasciati ai numerosi giornalisti circolanti. Una sorpresa per me ascoltare quei quattro punti, che ho raccolto declinati in decine di modi differenti. Soprattutto dai tantissimi giovani, dalle famiglie coi bambini nei passeggini.

Ma che vergogna il servizio pubblico RAI che nei TG della sera  ha mandato in onda le solite interviste dei soliti segretari generali dei sindacati o dei soliti leader di partito.
Rispetto per tutti loro, ma c’era un mondo da rappresentare e hanno scelto la solita minestra riscaldata. Come dire, tranquilli, non è successo niente. Conformismo da centrodestra.
Se leggete oggi i giornali delle destre o delle sinistre populiste, o i profili social dei filosovietici (perché questo sono) avrete la conferma di ciò che scrivo. Rosicano.   
Certo che non è cambiato il mondo in 24 ore.
Tuttavia si tratta di saper vedere, ascoltare e dare voce ad una nuova Europa che chiede di nascere. Che è obbligata a nascere dalla nostra volontà di vivere liberi. 
Sarà dura, ma oggi sappiamo meglio di prima che è possibile.

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17/3/2025 - 12:32

AUTORE:
Massimo

...che non è difficile da capire. Nessuno ha chiamato quella " piazza " guerrafondaia. E' proprio l'appello con cui si è convocata che lo esclude.
" Un'altra Europa ", questo era ed è. Diversa da quella di Ursula, Mosso e Misurelli vari.

16/3/2025 - 19:51

AUTORE:
Oracolo

....Ma con con fiori nei vostri cannocchiali fate solo distrazione di massa.
Parlando alla pancia come fanno Conte e Salvini (i due del primo fallimento del Conte 1°).
Mancano all'appello politico il duo DiMa-DiBa; Di Maio è disperso in medio oriente spedito li da Ursula e non sappiamo per cosa e perchè.
Di Battista fa l'ospite fisso a "di Martedì" come San-Toro e fra tutta la combriccola si capisce bene che tengono famiglia e l'odiens è il misuratore di tasche più o meno fameliche e visto che con una brancatina di rubli ci comprano 6 sigarette nazionali (sfuse nella bustina) senza filtro come il mì zì Gino nel /58.
Eh si, è dura la fetta diceva Oreste Testi al tempo della gioiosa macchina da guerra di "l'Occhetto".

Ursula, Meloni e seguaci arrivano al dunque (Bin Salman) dopo la banda e come diceva Brekke del Forti: te vai nGermania? Brekke c'è già stato.

Pace&bene🤷‍♀️

16/3/2025 - 18:58

AUTORE:
Massimo

Lo avevo già scritto il 7 marzo scorso, la piazza auspicata e convocata da Michele Serra aveva ( ha) come parola d'ordine " un'altra Europa ". Diametralmente opposta a quella immaginata da Ursula Von Der Leyen e a quella analizzata da Mosso. Dubito fortemente che la maggioranza di chi era in piazza sia d'accordo con il punto 4 emerso dall'analisi di Mosso. L'idea non era quella. Non è quella.
Nb. Pure Renzi lo ha detto, rispondendo a L'Inkiesta. Mi sa che qualcuno se lo è perso. O fa finta di nulla.