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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ma se Trump invade la Groenlandia, territorio danese .....
Perché, si può anche scegliere i menù ? Allora .....
. . . ndove?
Nsenno' fai come Mario del Franceschi .....
. . qualcuno mi saprebbe dire in quale fascia oraria .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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passano gli anni
cambiano i volti belli
ma i tuoi occhi sono rimasti
quelli di allora
ed è nei tuoi occhi che vedo
l'amore che non è mutato

e .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Mario Lavia
Ukase contro Picierno-Schlein non molla la linea contiana, ma intanto il suo partito rischia di spaccarsi

31/3/2025 - 10:13

Ukase contro Picierno-Schlein non molla la linea contiana, ma intanto il suo partito rischia di spaccarsi

Tra i riformisti e la corrente più a sinistra del Pd (che sarà in piazza con i Cinquestelle il 5 aprile) le posizioni sono inconciliabili. Ma la segretaria non rinuncia alla dottrina della visione testardamente (ma ormai grottescamente) unitaria, facendo più danni che altro

Passare o non passare. Questo è il problema di Elly Schlein di fronte alla manifestazione del Movimento 5 stelle del 5 aprile. Ma già anche solo considerare l’ipotesi di passare per un saluto – la formula adottata in situazioni analoghe un po’ morettiana o da Maurizio Ferrini, «non capisco ma mi adeguo» – la dice lunga su quello che potrebbe essere un errore disastroso per il Partito democratico. Che invece di combattere a viso aperto il finto pacifismo antieuropeo e la demagogia sociale di Giuseppe Conte vi si accoda come un agnellino timoroso di essere sbranato dall’illusionista di Volturara Appula.

Per paura di perdere i voti dei contrari alle armi si fa propria la linea di questi ultimi. Con il probabilissimo risultato che gli elettori antieuropeisti preferiranno il più puro rispetto a chi come Schlein resta sulla sponda del “sì, ma”, o meglio del “no, ma”, trincerandosi dietro distinguo più o meno comprensibili alle masse.

D’altronde, ritiene Schlein, non bisogna scalfire la dottrina nazarenica della visione testardamente unitaria, ma neanche sposare in toto la causa contiana: un equilibrio che nemmeno Jury Chechi sarebbe in grado di mantenere. Deciderà all’ultimo, la leader del Partito democratico. Probabile che non andrà personalmente lei in piazza ma manderà qualcuno dei suoi, un modo per tenere aperto il canale preferenziale con un Conte che punta molto su questa manifestazione, al punto di chiamare in soccorso l’influencer di Roccaraso Rita De Crescenzo: l’appuntamento dell’avvocato già si tinge di farsesco.

In piazza ci saranno dunque alcuni della segreteria del Partito democratico, dove non è che i filocontiani scarseggino, tanto più quelli che hanno la esattamente la stessa linea dell’avvocato del popolo sul no alle armi. Soprattutto la corrente più di sinistra, composta dagli esponenti recentemente travestiti da guardie rosse che hanno nel mirino Pina Picierno – raggiunta da una scomunica vagamente stalinista emessa dai vari Andrea Orlando, Susanna Camusso, Laura Boldrini, Nico Stumpo.

L’ukase della sinistra-sinistra, che è molto più di radicale di Peppe Provenzano o di Gianni Cuperlo, tornata in gran spolvero malgrado i suoi capi possano vantare ben poche vittorie, è un segnale tanto chiaro quanto assunto senza averne titolo, come ha osservato Piero Fassino: «Delle attività che svolge nella sua funzione istituzionale di vicepresidente del Parlamento europeo l’onorevole Picierno non deve rendere conto se non agli organi del Parlamento di Strasburgo. Certamente non a un gruppo di parlamentari italiani a cui non è conferito alcun titolo per esprimere censure». Un brutto precedente. Che se per ipotesi venisse ripetuto da componenti diverse contro altri esponenti provocherebbe una Babele.
È evidente che Picierno essendo la più esposta nella sua battaglia pro-Ucraina e pro-difesa europea è ormai il bersaglio della maggioranza del partito: i duri dicono ad alta voce quello che gli schleiniani pensano. D’altra parte lo strappo di Strasburgo sul ReArm Europe, ricucito formalmente nel voto alla Camera con l’equilibrismo degli avverbi, è comunque destinato a segnare uno spartiacque: ci saranno altri voti in Parlamento. Per non parlare di quando si tratterà di votare su un nuovo Trattato europeo che ridisegnerà l’assetto politico-istituzionale dall’Unione. E sui Trattati si vota sì o no, non c’è spazio per furberie astensionistiche.

In questo clima di dialettica interna già così teso la scomunica di Boldrini, Orlando e Camusso può essere la classica goccia che fa traboccare il vaso. Pochi giorni fa i riformisti hanno tenuto una riunione che si è aggiornata, dalla quale sono emersi forti malumori: ormai ci si chiede apertamente se non sia arrivato il momento di uscire dalla segreteria e farla finita con questa finta gestione unitaria del partito passando esplicitamente all’opposizione della segretaria.

 









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