Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
NEL FRATTEMPO MELONI…
Quanto sia superata la tradizionale divisione delle forze politiche tra destra e sinistra non ce lo dicono più solo le annose disquisizioni dei politologi professionisti, ma ce lo sbatte in faccia la realtà dei fatti che, nonostante la sua cruda evidenza, fa ancora fatica ad essere riconosciuta. Abbiamo un bel dire che il mondo è cambiato e restare sbalorditi difronte all’inaspettata alleanza tra Pierino e il lupo a danno del gregge, ma facciamo fatica a riconoscere come questi cambiamenti si riflettono anche sul tradizionale assetto del nostro panorama politico.Ciò a conferma che la politica, specie quella italiana, arriva sempre dopo una gestazione elefantina, quando il cambiamento si è già affermato nei fatti e non si lascia più guidare da un’intelligenza che, peraltro, sembra smarrita. Dunque oggi, con sempre maggiore evidenza, il crinale della politica non divide più destra e sinistra. O non le divide nel modo ultracentenario che conosciamo.In particolare non è stato superato solo quello schema, ma contemporaneamente sono saltati anche i confini geografici e istituzionali che lo contenevano.
La “sinistra” italiana, ad esempio, è radicalmente diversa da quella tedesca o britannica. Oppure si pensi ai Verdi, che in Germania votano per il riarmo, in appoggio ad un governo di centro – sinistra del quale non fanno neanche parte, mentre in Italia sembrano essere una succursale del più ipocrita putinismo.
Battuti solo da un M5S senza pudore non per il suo passato, ma per il suo presente “dalla Russia con amore”, che vorrebbero fosse il nostro futuro.Tutti costoro, che hanno sempre voltato le spalle difronte al massacro del popolo ucraino, dicono di essere di sinistra. Ma quale sinistra? Forse una sinistra rimodellata in qualche scantinato moscovita di concerto con gli eredi della guardia bianca zarista in cambio di qualche tessera annonaria?Il discrimine non è più né l'egualitarismo, a sinistra, né sono i succedanei del Dio, patria e famiglia, a destra, ma è diventato innanzitutto il grado di condivisione o meno della nostra civiltà europea, delle nostre comuni radici storiche e culturali, del nostro Diritto, del nostro welfare. Il nostro modo di affermare la libertà e gestire la democrazia. Dunque oggi questo discrimine attraversa al loro interno tutti gli schieramenti politici, perché prima ancora la storia si era incaricata di penetrare trasversalmente tutte le singole coscienze.
Questo è ciò che, in un mondo votato sempre più all’autoritarismo e alla violenza, fa paura agli autoritari e ai violenti. E non si tratta di un nuovo perimetro nazionalista, dato che da fuori dei confini europei si guarda all’Europa come modello desiderato di pace, prosperità, diritto e libertà. Ed è questo che fa paura ai nuovi dittatori.
Dunque il nuovo bipolarismo del XXI secolo è tra chi vuole difendere e perfezionare questo modello europeo e chi, più o meno apertamente, lo rifiuta. Magari con la banalissima scusa che si debba fare di meglio.Sono gli stessi che, per anni, si sono battuti contro l’UE, l’euro, le Istituzioni e i progetti comunitari ai quali, a partire dall’insorgenza del revanchismo russo, si sono uniti i sedicenti pacifisti della pace agghiacciante di Bucha.
E oggi, difronte all’attacco convergente della destra mondiale contro questo modello pretendono che, in nome di una pace mortuaria, ci si esponga tutti senza alcuna difesa.L’attuale terremoto politico mondiale è solo all’inizio.
Quello di oggi non è l’equilibrio definitivo, molto ancora ha da succedereLa domanda da porci è se sia realistico o no impegnarsi affinché il bipolarismo attuale rompa la sua ingessatura e si apra al nuovo modo d’essere del mondo e alla difesa con ogni mezzo della libertà e della democrazia, o se occorra disporsi, come i parolai Calenda e Marattin, a sostenere formalmente il superamento del bipolarismo attuale per accorrere, una volta fallito il loro esperimento, tra le braccia della destra.
Al congresso di Azione abbiamo visto le prove generali del loro Circo Barnum a beneficio della destra.
Nel frattempo Meloni, in contemplazione dei panni dismessi della mosca cocchiera, è parcheggiata alla periferia di Washington, in attesa che gli italiani scoprano per intero la sua ridicola inutilità.
31032025