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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . mondo è paese. Ieri Marine Le Pen è stata .....
Volevo farlo poi però ho pensato che era meglio piantare .....
Vai a seminar patate così per la festa di maggio c'hai .....
Ci dicono che Putin e la Russia vogliono invadere l'Europa. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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passano gli anni
cambiano i volti belli
ma i tuoi occhi sono rimasti
quelli di allora
ed è nei tuoi occhi che vedo
l'amore che non è mutato

e .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Umberto Mosso
L’AMICO DEL PIROMANE.

6/4/2025 - 11:37

L’AMICO DEL PIROMANE.


Non considero avversari i partecipanti alla manifestazione di ieri a Roma. Semplicemente penso che la stragrande maggioranza di quelle persone fosse lì credendo che si trattasse di chiedere Pace e invece ha fatto da comparsa ad un pezzo della lotta tra M5S e PD per la leadership di un aggregato elettorale del quale si contendono perfino il nome.
Chi lo chiama “campo largo”, chi “centro – sinistra” rigorosamente col trattino, chi "polo progressista", fatto sta che quell’aggregato fatica a diventare una offerta elettorale ed è ancora ben lontano da costituire una alternativa politica di governo.
Per divergenze di carattere politico? No, che in democrazia le divergenze politiche nelle mani di un buon cuoco diventano ingredienti da gourmet.
No, le divergenze sono soprattutto personali. In particolare la leadership della futuribile maggioranza è contesa tra Conte e Schlein mentre i due, paradossalmente, sono ancora una minoranza.
In questo c’è la misura dell’inconsistenza politica dei due personaggi e del perché Meloni sia più insidiata da Salvini che da loro. Sarà dura costruire una alternativa, ci vogliono tempo e pazienza, come con l’orto.
Quindi ieri mentre migliaia di persone in buona fede pensavano alla Pace ce n’era una, Conte, che pensava “Schlein, beccati questa!”.
Per il resto la solita commedia degli equivoci di gente che, purtroppo, è stata abituata a pensare che se piove è colpa dell’ombrello e che, dunque, è meglio non averlo perché se ce l’hai alla fine lo devi usare.
Capisco che nel disordine generale del mondo si preferisca pensare alla Pace come un dono del cielo piuttosto che una tragica conquista da raggiungere attraverso azioni spesso durissime.
E’ più facile e rassicurante far vibrare insieme cuori e parole piuttosto che decidere di dover cambiare la propria vita costretti a difendersi.
Quello che non capisco è come si possa cadere nel tranello di usare la Pace, ed essere usati, come arma di divisione della società.
Ieri Conte ha voluto dividere gli italiani in pacifisti e bellicisti.
Una divisione perfida, perché nessuno preferisce la guerra alla Pace. Lo ha fatto mentre “la politica” europea sta cercando faticosamente di superare un lascito ancora non del tutto smaltito di errori, ritardi e divisioni.
Lo ha fatto e continuerà a farlo, Conte, proprio mentre un nemico sempre più insidioso sta tentando di aggiungere guerra a guerra e di dividerci per piegarci ad una nuova subalternità con la convergenza folle di Putin e Trump.
Lo ha fatto, Conte, mietendo vittime della sua demagogia chiedendo più spesa sanitaria e non armi dopo essere stato il capofila, pervicace e protervo, del rifiuto dei 36 miliardi del Mes Sanitario.
Ho cercato inutilmente tra le foto di ieri un cartello, uno striscione, una scritta di pietà per il popolo ucraino massacrato dalla Russia di Putin. Pietà, se la solidarietà poteva sembrare troppo a chi affermava su uno striscione che “il popolo russo non è mio nemico”. Affermazione del tutto inutile, dato che è Putin il principale nemico del popolo russo, ma questo, in nome di Navalny e Politkovscaja, nessuno lo dice da quelle parti.
Questo è quello che squalifica i burattinai pacifinti, guerrafondai nell’animo, che hanno sempre fatto della resa del popolo ucraino alla prepotenza criminale di Putin un sinonimo di Pace.
Chi chiede di fermare il riarmo europeo non sta chiedendo la Pace ma, al contrario, vuole trasformarci in un obbiettivo più facilmente aggredibile.
Come rifiutarsi di mettere gli idranti antincendio, che si spera non debbano mai essere usati, perché si è certi che non ce ne sarà bisogno. Se ne sei certo o sei un irresponsabile o sei il piromane o un amico del piromane.










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