Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
L’EUROPA NON E’ CAPITOL HILL!
La “pace” in Afganistan, che portò alla fuga indecorosa degli occidentali da Kabul e riportò al potere i Talebani, fu trattata e conclusa da Trump. L’errore di Biden fu di non revocare quell’accordo sciagurato, ma di dargli corso per non infrangere la regola non scritta che un Presidente Usa non ne contraddice un altro in tema di politica internazionale.
Una regola ormai infranta da Trump. In quell’accordo tra Trump e i Talebani c’è tutta la personalità del presidente Usa: l’ignoranza della storia, l’arroganza nell’imporre le sue idee sbagliate e il disprezzo per i destini del popolo alle quali le impone. Per non dire degli intrecci affaristici tra i due entourage della Casa Bianca e del Cremlino. Questa è l’impronta data da Trump alla questione Russia – Ucraina. Col rischio attuale della coazione a ripetere proprio di certi disturbati comportamentali.Stavolta, però, è entrata in campo l’Europa, cioè l’UE allargata al Regno Unito, il blocco che, al di là dei suoi ritardi e alcuni errori, ha mantenuto ferma la volontà di perseguire i suoi valori anche davanti all’assalto del flaccido imbroglione e dei suoi gorilla. L’Europa non è Capitol Hill!
E l’Ucraina vuole essere Europa!I colloqui in San Pietro ci lasciano una speranza. Soprattutto quella che Trump possa capire i termini veri della questione che non sono le bugie di Putin, né l’avidità dei suoi neofiti di Washington.“Forse Putin mi sta prendendo in giro”, medita il Presidente Usa.In realtà Putin sta prendendo in giro il mondo intero da almeno venti anni. Non c’è una sua parola o un atto del suo governo che non abbia stravolto la realtà per nascondere il suo delirio imperialista.
Per credergli bisogna essere in malafede o stupidi. Comunque ignoranti della storia dell’Ucraina e dei documenti russi degli ultimi venti anni almeno.Ha investito molti soldi, Putin, per convincere molta gente delle sue falsità. Si accorgeranno anche loro di essere stati presi in giro da qualche leader politico, da esimi professori, da opinionisti e frequentatori di pessimi talk show? Non sono granché ottimista, ma lascio tutto lo spazio che posso alla speranza. Che non lego solo a un sentimento di gratitudine verso il padrone di casa della Basilica Vaticana, che ha creato improvvisamente le condizioni dell’incontro nel momento cruciale dello stallo di ogni trattativa seria, ma che collego anche alla presenza unita e solidale dei due principali leader europei, Macron e Starmer, al fianco di Zelensky.
Un semplice gesto di saluto, una mano sulla spalla come un affidamento, uno sguardo non amichevolmente servile, ma fiero di chi cerca un’intesa vera.Sono i leader che hanno indicato, come urbi et orbi, quale sia il blocco in grado di risolvere politicamente il conflitto. Che è lo stesso che può ridefinire i termini di una alleanza occidentale che competa con la Cina in un clima globale di coesistenza pacifica.