Visita dell'assessore Bramerini al Parco di Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli
Massaciuccoli, riunioni periodiche del Comitato di vigilanza
Per la salute del lago coordinare tutela ambientale e attività agricole

di Chiara Bini
Torre del Lago (Lu) Una giornata intera per prendere contatto diretto con l’ecosistema più ricco e complesso della Toscana. L’assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini, ha deciso di dedicare al Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, la sua prima visita istituzionale del genere, facendosi accompagnare da rappresentanti dell’Ente Parco, del Genio civile di Lucca, Pisa e Livorno, di Arpat, del Consorzio di Bonifica del Massaciuccoli, dell’Autorità di Bacino del Serchio.

«Ho avuto l’onore e il piacere di visitare una realtà di alto pregio ha detto l’assessore - che ha raccolto tanti riconoscimenti, non a caso, per l’attenzione che gli enti che se ne occupano gli hanno dedicato».
Partita da Torre del Lago Puccini, Bramerini si è soffermata prima nella macchia lucchese, famosa per le dune; ha proseguito poi in direzione lago, dove ha trascorso gran part e della mattinata, per poi concentrare l’attenzione sul problema erosione costiera con tappe a Bocca d’Arno, dove il rischio è arginato, e poi di fronte al Gombo, dove invece la spiaggia è in sofferenza. «Il lavoro sull’erosione costiera merita una riflessione – ha detto Bramerini - le Province, che hanno svolto un lavoro importante, hanno impiegato tempo a risolvere problemi non banali e una parte delle risorse disponibili sono ancora da impegnare. Perciò credo che la Regione dovrà fare lo sforzo di svolgere un ruolo più diretto su alcuni degli interventi più complessi, soprattutto quelli nelle aree che chiamano in causa più enti competenti».

Programmata da tempo, la visita è venuta a cadere in concomitanza del fenomeno della cosiddetta eutrofizzazione sul lago di Massaciuccoli, cioè la formazione dell’alga tossica responsabile dei divieti di pesca e di balneazione. «Come già annunciato – ha ricordato Bramerini -, la Regione ha convocato il Comitato di vigilanza dell’accordo di programma al posto del Ministero dell’ambiente. Abbiamo intenzione di rivitalizzare questo organismo e di valorizzarlo quale momento di verifica degli interventi in programma per il lago. Per questo propongo che il comitato si incontri periodicamente, a cadenza trimestrale per esempio, in modo da controllare la validità e l’efficacia delle opere in programma, dare impulso e velocizzare quelle in ritardo, e monitorare costantemente l’andamento dei lavori.
Occuparsi della salute del Massaciuccoli significa curare gli effetti e rimuovere le cause in tempi certi. Ovvero verificare e portare a compimento rapidamente tutti gli interventi programmati con il protocollo d’intesa e l’accordo di programma del 2006. Ma soprattutto bisogna affrontare la questione in modo globale».

»Ora occorron o proposte concrete anche per il mondo agricolo - è intervenuto l’assessore regionale all’agricoltura Giannni Salvadori - Solo così quest’ultimo potrà rendere compatibili le proprie attività con l’ambiente in una azione di forte coordinamento. Come ci sono stati accordi di tutela ambientale che hanno programmato interventi mirati, dovranno esserci parallelamente azioni simili anche nel settore agricolo per garantire un approccio complessivo della questione».

I vari studi finora condotti sulla situazione del lago hanno concluso che quattro sono i principali problemi veri: l’eutrofizzazione, il sovrasfruttamento della falda, la salinizzazione, l’interrimento, il rischio idraulico.

E per affrontarli e risolverli in questi anni sono state individuate quattordici azioni ambientali prioritarie su cui l’assessore Bramerini avrà modo di fare un "check" dettagliato alla prossim a riunione del Comitato di vigilanza. I quattordici interventi comprendono il bilancio idrologico del lago, la realizzazione della grande derivazione per portare acqua dal Serchio al lago (il famoso "tubone" che ha già avuto l’ok e i finanziamenti del Ministero), fognature, impianti di depurazione, studi per capire quali e quante sono le sostanze eutrofizzanti presenti nel lago e il modo per ridurle, la chiusa sul canale Burlamacca per ridurre l’intrusione salina, l’acquedotto agroindustriale che permetterà il riutilizzo delle acque reflue depurate e i controlli periodici di Arpat sulle acque del lago tuttora in corso. Sono azioni tutte finanziate e alcune già concluse.