Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Salve a tutti i lettori della VOCE DEL SERCHIO, permettetemi la mia presentazione per coloro che naturalmente non mi conoscono, ma senza tanti pubblicitarismi. Sono Andrea Balestri cultore e studioso di dannuzianesimo, futurismo e storia del fascismo praticamente di quella parte storiografica contemporanea della nostra storia culturale italiana; ho all'attivo 4 Mostre su G.d'Annunzio ed 1 sul Futurismo. (andrebalestri@interfree.it) Con questa Rubrica cercherò di riportare in vita d’Annunzio percorrendo tutti i suoi passi. Come forse nessun altro personaggio pubblico d’Annunzio scandalizzò l’Italia e l’Europa di inizio secolo con i suoi exploit sessuali, i suoi slanci militari, le sue prese di posizioni politiche.
Le sue relazioni extraconiugali, innumerevoli e sfacciatamente pubbliche, coinvolsero grandi personalità come la Duse, la Rubestein, e la Ducan diventando con il tempo parte integrante dell’attività letteraria. I suoi atteggiamenti anticonformisti ed il suo disprezzo per la democrazia liberale non furono estranei all’atmosfera caotica che doveva portare al colpo di Stato fascista del 1922. Ma d’Annunzio fu prima di tutto e sopra di tutto, un esteta sensibile a tutte le corde di una cultura eclettica e raffinata. Fin dalle prime prove letterarie, egli vagheggiò una società libertaria nella quale regnassero l’arte ed il culto della bellezza; e questa concezione estetizzante della vita si risolse in un’idea, pure libertaria ed estetizzante della lotta politica. Tuttavia, ormai da qualche tempo è in corso una rivalutazione dello scrittore, non solo perché la sua attività di letterato e di poeta lo rende l’esponente più emblematico del Decadentismo italiano, ma soprattutto perché l’analisi complessiva della sua personalità riguarda, oltre che la storia della letteratura, l’intera storia della cultura di massa, della politica, del costume e della società italiana. Per un lungo periodo, gli stereotipi da lui creati rappresentarono infatti un modello imitato in ogni campo della vita nazionale. In d’Annunzio, vita e letteratura si intersecano e si confondono, creando una figura così variegata e ricca di sfumature contraddittorie, che è assai difficile delinearla in poche righe; resta però costante in lui, finendo per diventare la caratteristica dominante della sua personalità, una eccezionale attitudine a trasformare se stesso in personaggio, e a far coincidere l’arte con la realtà.
Chi è il d’Annunzio rapinatore, stratega, guerrafondaio, capo carismatico, accentratore vanitoso, infaticabile organizzatore, moderno manager. Cercherò, infine di evocare un protagonista sconosciuto della sua storia, che sta nascosto ma potente, più potente di tutti “il Destino”; si perché d’Annunzio è uno di quegli uomini che ha fatto la storia con le proprie forze, ma è anche vero che il destino ha giocato con lui la sua partita ed alla fine lo ha travolto, e per fare una citazione di Manzoniana: “gettato dall’altare alla polvere”.
Andrea Balestri