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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
IL PROVERBIO
Meglio una mano....

24/10/2010 - 12:05

Il proverbio di oggi:
Meglio una mano….

che cento consigli!

 

Il modo di dire:

Da che pulpito viene la predica!

Frase che ha lo stesso significato di un’altra frase dialettale “cencio dice male di straccio” che in italiano potrebbe tradursi con “senti chi parla!”

 

 

Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini

 

PUNTATA

Lett: PUNTATA. [Colpo di punta. Parte di un’opera che si pubblica ad intervalli].

In dialetto aveva anche il significato di pugno, cazzotto.

Ti stiocco ‘na puntata!” rappresentava un approccio assai più minaccioso di “ti do’ un pugno”.

Il termine è equivalente a picchio, muglione, lecca, golino.


PUNTO

Lett: PUNTO. [In frase negativa niente affatto].

Stranissimo modo, ma molto efficace, di indicare una negazione: niente, per niente.

Un ce n’ho punto!”: non ne ho per niente!

"Un mi garbi punto!": non mi piaci per niente. In questo caso la frase non va intesa in senso negativo, di critica, bensì in senso moderatamnete affettivo, cioe una preoccupazione per la salute, per un comportamento o altro.

T’è garbato?”Punto!”, in questo caso, invece, ha un significato di totale negatività.

Un i stò punto bene!” : non mi sento per niente bene!

Un ci si vede punto” : non ci si vede per niente!

Da notare la costante sostituzione del “non” con il dialettale “’un”.

 

PUPPE

Lett: nc.

Non esiste un corrispettivo italiano a questo termine indicante, in Toscana, il seno femminile.

Probabilmente originato dall’atto del poppare (puppare) dalle mammelle, trova in altri dialetti espressioni diverse come poppe, cioccie, zinne, tette.

Quest’ultimo è il termine attualmente più utilizzato in campo nazionale grazie anche al largo uso che se ne fa in spettacoli cinematografici e televisivi. Un argine a questo dilagare è stato tentato, alcuni anni or sono, da Francesco Nuti con la canzone “Tu c’hai le puppe a pera” che ha avuto

un discreto successo tuttavia il termine puppe non ha avuto, in campo nazionale, quel consenso ottenuto da altri termini dialettali toscani (vedi trombare).

Di puppe vogliamo ricordare anche alcune sue curiose variazioni labroniche: puppemoscie, puppallegre (quelle ciondolanti nel cammino), puppeghiacce, puppemorte (puppe delle suore), puppecee (senza capezzolo).

Il lemma “tette” rimane quindi quello più utilizzato in campo nazionale pur rimanendo convinti della superiorità del nostro puppe, voce che ha una sonorità ed una rotondità che meglio si adatta ad esprimere la bellezza e dolcezza del seno femminile.

Curiosa variante è il lucchese “puppore”.

Piazza della Pupporona è una piazzetta del centro storico di Lucca che prende il nome da una statua di una figura femminile col seno scoperto.

 

Nota: la foto dei Balilla sul lungarno di Pisa è stata gentilmente concessa da Alberto Giuntini

 

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