Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
INTERVENTO
PISA - Passeggiavo con un amico nei locali della facoltà di Giurisprudenza di Pisa, quando ad un certo punto noto in un'aula uno studente, senatore accademico di Sinistra Per, che al microfono stava tenendo un comizio politico contro la riforma Gelmini davanti ad una classe di 200 studenti.
Siamo arrivati a metà dell'intervento, e abbiamo notato che era presente anche una docente. Abbiamo chiesto se si trattasse di un'assemblea pubblica o di una lezione, e ci è stato risposto dalla professoressa che quella era una lezione normalissima, in cui aveva dato la "possibilità di dare una comunicazione ad uno studente".
La questione annosa della politica nelle sedi scolastiche e universitarie, si ripropone e presenta dei contorni agghiaccianti.
Non siamo davanti ad una assemblea pubblica autorizzata dal preside della facoltà, ma addirittura si permette a uno studente di sinistra di tenere un comizio contro la riforma durante lezione universitaria.
Ricordiamo alla professoressa in questione, e a quei professori che tengono lo stesso comportamento, che i loro stipendi sono pagati con soldi pubblici e che i loro datori di lavoro sono gli studenti.
Se hanno intenzione di fare carriera politica, possono benissimo farlo nelle sedi apposite, candidandosi in parlamento o negli altri organi rappresentativi, ma non sfruttando il ruolo educativo di insegnante.
Mi auguro che il preside della facoltà prenda provvedimenti seri per evitare in futuro episodi spiacevoli come questo.
Susanna Ceccardi
Studentessa della Facoltà di Giurisprudenza di Pisa
Lega Nord Pisa