Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
COMUNICATO
17 NOVEMBRE: GIORNATA DI LOTTA UNITARIA NELLA SCUOLA
ACCOGLIENDO LE RICHIESTE DI MOLTE SCUOLE E DELL’ ASSEMBLEA UNITARIA DEL 15 SETTEMBRE , I COBAS HANNO PROCLAMATO, UNITARIAMENTE AD ALTRE OO. SS. DELLA SCUOLA, LO SCIOPERO PROVINCIALE PER L’INTERA GIORNATA DI MERCOLEDI’ 17 NOVEMBRE
PISA - Ad ottobre, decine di migliaia di studenti sono scesi in piazza in molte città italiane contro la scuola-miseria di Tremonti-Gelmini, mentre lo sciopero del 15 ha consentito a decine di migliaia di lavoratori della scuola, docenti e ATA, precari e "stabili", di manifestare la propria opposizione allo smantellamento della scuola pubblica con uno sciopero che ha raggiunto, in alcune province, il 30 % di adesioni.
Nuovamente, il 17 novembre, la scuola si mobiliterà con uno sciopero provinciale indetto dalla CGIL e proclamato nello stesso giorno dai Cobas e dalla Gilda; lo SNALS ha invitato i propri iscritti ad aderire allo sciopero. Il 17 si mobiliterà anche il mondo dell’università e gli studenti medi e universitari, in occasione della giornata europea per la difesa del diritto allo studio. A Pisa vi sarà anche una grande manifestazione provinciale di tutto il mondo della formazione (dalle materne all’università) a cui i Cobas Scuola aderiscono con convinzione.
Sarà una giornata di lotta contro il decreto Gelmini e una nuova occasione per rinnovare la mobilitazione contro la distruzione della sistema dell’istruzione pubblica. L’obiettivo dei tagli - oltre ai problemi di bilancio a favore dei forti interessi privati del padronato confindustriale (la cui riscossa è guidata dal super manager Marchionne) e a rafforzamento delle politiche militariste (con gli aumenti di spese militari e la "distrazione" di fondi dal Ministero dell’istruzione a quello della Difesa per sviluppare una "cultura di pace" (!!) - è quello di trasformare la scuola pubblica da strumento di diritto allo studio e di costruzione di un sapere critico, in una scuola dell’ignoranza, in cui l’obiettivo non è più la formazione di cittadini consapevoli, ma la trasmissione di "competenze" a manodopera flessibile e disponibile a piacimento per le aziende.
Il 17 novembre torneremo dunque in piazza con i Comitati e Coordinamenti di precari e genitori e con gli studenti, che si oppongono alla scuola-miseria di Gelmini e Tremonti: docenti ed Ata, precari e "stabili" (se il termine ha ancora un senso) continuano la lotta per impedire che venga portato a termine l’immiserimento ( praticato per altro negli ultimi venti anni da tutti i governi della istruzione pubblica) mediante l’eliminazione berlusconiana di circa 160 mila posti di lavoro e l’espulsione dei precari.
CONTRO:
- la cancellazione dei tagli di orario, materie e posti di lavoro;
- i tagli di decine di migliaia di posti di lavoro;
- gli accorpamenti di classi e le aule sovraffollate;
- la truffa della trasformazione del TFS in TFR.
PER:
- l’assunzione stabile dei precari;
- investimenti ai livelli europei, il ripristino degli scatti di anzianità e dei contratti;
- la restituzione del diritto di assemblea.
CONTRO LA SCUOLA-MISERIA LA SCUOLA SI FERMA DI NUOVO A PISA: DOPO GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE, CONTINUA LA MOBILITAZIONE NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITA’ CONTRO LO SMANTELLAMENTO DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PUBBLICO